Pioggia per Natale, neve per Capodanno: il cambio di scenario

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Pioggia per Natale, neve per Capodanno: il cambio di scenario

C’è qualcosa che si muove. Lentamente, quasi in sordina. Eppure, col passare delle ore, gli scenari per il finale di dicembre iniziano a raccontare un’altra storia, decisamente più invernale rispetto a una prima metà del mese piuttosto anonima, divisa tra perturbazioni atlantiche poco incisive e lunghe fasi di alta pressione subtropicale. Una svolta che, diciamolo, molti aspettavano. E che potrebbe arrivare proprio nel cuore delle feste, tra Natale e Capodanno.

 

L’Inverno rialza la testa tra Natale e Capodanno

Il segnale chiave arriva attorno al Solstizio d’Inverno. È lì che i principali modelli previsionali iniziano a convergere su un cambio di circolazione netto tra Atlantico ed Europa. Le ultime emissioni di GFS ed ECMWF mostrano infatti un deciso rallentamento del Vortice Polare e della corrente a getto sul Nord Atlantico. Un passaggio tutt’altro che banale.

Quando il Vortice Polare perde compattezza, succede spesso qualcosa di interessante. Le ondulazioni diventano più ampie, la circolazione si inceppa, e le alte pressioni iniziano a spingersi dove normalmente faticano ad arrivare. In questo caso, l’alta pressione delle Azzorre potrebbe allungarsi verso il Nord Atlantico e il Nord Europa, aprendo scenari decisamente più freddi per le nostre latitudini.

 

Cosa indicano davvero i modelli meteo

I segnali, messi insieme, vanno tutti nella stessa direzione. Dal 21 Dicembre circa il Vortice Polare sul Nord Atlantico rallenta, la corrente a getto si fa più ondulata e aumenta la probabilità di irruzioni fredde, sia artiche che continentali, dirette verso l’Europa. Non è ancora una certezza, ma il contesto atmosferico è quello giusto.

E quando il contesto cambia così, raramente lo fa senza conseguenze.

 

Alta pressione scandinava e gelo continentale in agguato

Lo scenario più interessante emerge guardando un po’ oltre il Solstizio. Tra Norvegia, Svezia e Finlandia si profila la formazione di un robusto campo di alta pressione scandinavo. Strutture di questo tipo sono dure a morire e, spesso, diventano il perno di ondate fredde di tutto rispetto, capaci di coinvolgere mezza Europa e, a volte, anche l’Italia.

Se l’alta pressione delle Azzorre dovesse agganciarsi a quella scandinava, si aprirebbe una vera e propria autostrada per aria gelida in arrivo dalla Russia europea e dalla bassa Scandinavia. Una discesa retrograda, diretta verso l’Europa centrale, i Balcani e il Mediterraneo. Roba seria, insomma.

 

Prima piogge natalizie, poi la possibile svolta invernale

Prima del freddo, però, toccherà al maltempo. Già nei giorni a ridosso del Solstizio l’alta pressione dovrebbe finalmente mollare la presa sul Mediterraneo, spostandosi verso il Nord Atlantico. Al suo posto, una serie di perturbazioni atlantiche porterà piogge diffuse su molte città, da Nord a Sud, con neve relegata inizialmente alle quote più elevate.

Poi, subito dopo Natale, lo scenario potrebbe cambiare volto. Le porte dell’Est rischiano di spalancarsi, con un crollo delle temperature e una drastica diminuzione della quota neve. Non è esclusa, a quel punto, la comparsa della neve a quote molto basse o persino in pianura, anche su aree del Centro e del Sud Italia che negli ultimi anni avevano quasi dimenticato il bianco.

Sarà davvero così? I prossimi aggiornamenti diranno se l’Inverno farà sul serio. Ma i segnali, questa volta, meritano attenzione.

 

Crediti
Dati e modelli: ECMWF, NOAA, GFS

 

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