Anticiclone in rinforzo: Immacolata mite e molto soleggiata

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Anticiclone in rinforzo: Immacolata mite e molto soleggiata

Capita, a fine Novembre, di ritrovarsi davanti ai modelli matematici e riconoscere subito la firma di ciò che è accaduto nelle ultime settimane. Le dinamiche atmosferiche si sono intrecciate con decisione e, insomma, il quadro è piuttosto chiaro: il Vortice Polare sta accelerando. Una spinta netta, quasi improvvisa, che però non sorprende chi segue da vicino queste evoluzioni.

Quel che conta davvero, al di là dei tecnicismi, è l’esito sul piano meteo climatico. E l’esito, ormai da giorni, è impresso in ogni proiezione: una ripartenza vivace delle correnti atlantiche. Prima guideranno qualche affondo depressionario sul Mediterraneo centrale – giusto per rimescolare un po’ l’aria – poi lasceranno spazio alla rimonta dell’alta pressione. La classica, verrebbe da dire.

Così l’Anticiclone dell’Immacolata, annunciato e rianalizzato più volte, ora trova conferme robuste. Fine settimana in progressivo miglioramento, struttura anticiclonica in consolidamento e, molto probabilmente, diversi giorni di stabilità. Magari non un’intera settimana, ma la prima metà sì: cielo in prevalenza sereno, luminosità piena e quel senso di calma che spesso accompagna dicembre quando si decide di essere clemente.

A quel punto, la domanda viene naturale: quanto durerà? Non molto. Tre o quattro giorni, forse meno. Stabilità, sì, ma con le solite conseguenze del periodo. Nebbie fitte nelle pianure, inversioni termiche piuttosto marcate, cieli che restano lattiginosi all’alba e si puliscono solo verso metà mattina. Succede perché le giornate sono sempre più corte e il buio della notte fa precipitare le temperature. Di giorno il clima regge, quasi mite; al calare della luce, invece, tornano le gelate. Gelate vere, talvolta estese, soprattutto nelle valli e nelle basse pianure.

È una configurazione tipica di queste settimane, quando la circolazione zonale – quella atlantica – prende il sopravvento ma scorre più a nord del solito. A quel punto le rimonte anticicloniche diventano frequenti. A volte durature, altre più effimere. Ed è proprio la persistenza che va osservata con attenzione, perché è lì che si nasconde il vero significato della fase che stiamo vivendo.

C’è il rischio che duri troppo? A conti fatti, no. I modelli suggeriscono già alcuni disturbi oceanici nella seconda parte della prossima settimana. Segnali non clamorosi, ma sufficienti per spezzare la monotonia. E poi c’è un altro elemento da non sottovalutare: il Vortice Polare, pur in fase di accelerazione, rimane più debole della norma. Un dettaglio che pesa.

Perché? Perché un Vortice Polare non particolarmente compatto è vulnerabile. Può essere disturbato facilmente, soprattutto nella seconda metà di Dicembre. E da quei disturbi, come spesso accade, potrebbero scaturire le classiche dinamiche invernali che molti attendono proprio nel periodo natalizio. Freddo, incursioni artiche, magari qualche episodio nevoso più convincente. Le premesse non mancano.

Se così fosse, la seconda metà del mese potrebbe ricordare il gelo dell’ultima decade di Novembre, ma con una differenza sostanziale: stavolta la sensazione è che gli effetti potrebbero risultare più incisivi, più crudi, più… invernali. E sarebbe anche normale, dopotutto, entrando nel cuore della stagione.

 

Crediti:
Dati e riferimenti da: ECMWF, NOAA

 

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