
L’Inverno ogni tanto tira il fiato, si mette in pausa e osserva. E in effetti, dopo le turbolenze registrate nella seconda metà di Novembre, una battuta d’arresto era quasi inevitabile. Un rallentamento fisiologico, potremmo dire, anche se la storia non finisce affatto qui.
L’ago della bilancia resta il Vortice Polare
Da Ottobre il Vortice Polare mostra una fragilità che non vedevamo da tempo. Una debolezza evidente soprattutto a Novembre, quando un primo riscaldamento della stratosfera ha provato a scalfirne la struttura. Quel riscaldamento – curioso notarlo – non è nato da una complessa interazione di onde planetarie, ma da una sola, potentissima spinta: l’Anticiclone del Pacifico nordorientale.
I meteorologi la chiamano “Canadian Warming”, una dinamica che tende a indebolire momentaneamente il Vortice Polare per poi provocarne una ripartenza più veloce. E infatti, proprio in questi giorni, la circolazione atlantica sta rialzando la testa. Lo si percepisce dalle perturbazioni che attraversano l’Europa, come un motore che torna a girare con più decisione.
L’Immacolata sotto l’alta pressione, poi si vedrà
Da noi assisteremo prima a una fase instabile, a tratti perturbata, quindi a una rimonta anticiclonica che dovrebbe caratterizzare la giornata dell’Immacolata. Una parentesi più tranquilla, luminosa e relativamente mite. Ma è davvero tutto qui? Probabilmente no.
Già perché, dietro le quinte, si muovono scenari potenzialmente molto diversi. Le proiezioni dei principali pattern climatici – quelli analizzati settimane fa, quando sembravano quasi speculazioni lontane – ora convergono su un’ipotesi più solida: nuovi disturbi in arrivo.
Onde planetarie pronte a rimescolare la stagione
Il punto decisivo riguarda proprio loro, le onde planetarie. Finora ne è entrata in gioco soltanto una, ma nelle prossime settimane potrebbero attivarsene altre. L’onda atlantica, sostenuta dall’Alta Pressione delle Azzorre, e quella asiatica, alimentata dall’Anticiclone Russo Siberiano, sono due candidate forti. Se entrambe dovessero “spingere”, allora sì che il Vortice Polare subirebbe un altro cedimento, ben più marcato del precedente.
E quando il Vortice vacilla, l’Inverno spesso affila le armi. Anche pesantemente.
Festività a rischio… o occasione per l’inverno vero?
Ed ecco la domanda che tutti si fanno: che inverno sarà durante le festività natalizie? Se la debolezza del Vortice Polare dovesse proseguire, l’Europa – Italia compresa – potrebbe ritrovarsi esposta non solo alle irruzioni artiche, ma anche a eventuali movimenti freddi orientali, quelli capaci di spingere verso occidente le masse gelide della Siberia. Uno scenario tipico delle grandi stagioni invernali, quelle che lasciano il segno.
Diciamolo: la seconda metà di Dicembre potrebbe sorprenderci. In meglio o in peggio dipende dai punti di vista. Temperature più basse, precipitazioni più frequenti, e la neve che tornerebbe protagonista, soprattutto in montagna ma non solo. Tutto molto possibile, forse più del solito.
Per ora conviene osservare, senza tirare conclusioni affrettate. Tanto tra una decina di giorni avremo un quadro più nitido. O almeno, così pare.
Crediti:
Dati e riferimenti di analisi da ECMWF, NOAA, dinamiche emisferiche e indici teleconnettivi AO/NAO da Climate Prediction Center.
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