
Dalle carte degli ultimi giorni emerge un fatto semplice: l’Inverno, quello vero, per ora resta in stand-by. Si era già intuito che attorno all’Immacolata potesse affacciarsi una rimonta dell’Alta Pressione e, a dirla tutta, l’idea circolava da un po’. Non perché fosse una svolta clamorosa, ma perché la dinamica atmosferica lasciava spazio anche a un episodio più stabile, seppur incastrato in un contesto ancora piuttosto instabile.
Capita allora che la circolazione cambi passo e che i principali centri di calcolo – ECMWF e NOAA, in particolare – tornino a proporre un miglioramento abbastanza netto proprio tra il weekend e la metà della prossima settimana. Scenario già visto? In effetti sì. E proprio per questo vale la pena porsi la domanda che sorge spontanea.
Quanto potrebbe durare l’anticiclone?
La questione della “persistenza”, quella vera, quella che blocca tutto per giorni, resta sul tavolo. Però, diciamolo, i tentativi anticiclonici dell’Autunno non hanno mai davvero sfondato. Hanno retto poco, spesso pochissimo. E anche adesso le simulazioni sull’Atlantico lasciano intuire un copione simile.
Secondo le proiezioni più autorevoli, la fase stabile non dovrebbe spingersi oltre due, massimo tre giorni. Perché? Per via di un’attività depressionaria nord atlantica davvero vivace, quasi impetuosa, che potrebbe utilizzare il promontorio anticiclonico come sorta di trampolino dinamico verso un’accelerazione ciclonica sull’Europa occidentale. Insomma, una pausa più che altro tecnica.
Il maltempo pronto a tornare
Già dalla seconda metà della prossima settimana il quadro potrebbe ribaltarsi. L’avanzata di un’ampia depressione nord atlantica convoglierebbe aria più fresca verso il Mediterraneo e, da lì, potrebbe prendere forma una ciclogenesi secondaria. Niente di banale: innescherebbe un’ondata di maltempo di discreto spessore, con precipitazioni diffuse e un calo progressivo delle temperature.
Prima, però, un’ultima parentesi mite. Le proiezioni termiche mostrano infatti una rapida impennata delle massime legata al passaggio dell’Alta Pressione. Una sensazione quasi primaverile, fugace, destinata a sgonfiarsi subito dopo, quando i valori torneranno su livelli più coerenti con la stagione. A quel punto sì, potremo definirlo un ritorno dell’Inverno.
Verso una metà di dicembre più invernale
Non aspettiamoci comunque un’irruzione fredda capace di spingere la neve a bassa quota. Almeno non subito. Ma attenzione, perché questa fase potrebbe rappresentare il primo vero passo verso una seconda metà di Dicembre più rigorosa, più vibrante dal punto di vista invernale. E qualche segnale in tal senso c’è: le dinamiche teleconnettive, tra AO e NAO, lasciano aperto uno spiraglio persino a un affondo continentale nel periodo natalizio. Un’ipotesi già discussa e che, se confermata, cambierebbe rapidamente il volto della stagione.
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