
Difficile, oggi, pretendere certezze dai modelli matematici. Le soluzioni restano aperte e i dettagli sfuggono, com’è normale quando si guarda oltre l’orizzonte previsionale. Però qualcosa si muove: alcuni centri di calcolo internazionali iniziano a suggerire, quasi sottovoce, che l’Inverno potrebbe voler dire la sua con più decisione.
Curioso come, in questo momento, si faccia fatica perfino a pronunciare la parola Inverno. L’Alta Pressione domina la scena e schiaccia ogni tentativo di dinamismo atmosferico. Eppure fa parte del gioco – un passaggio spesso sottovalutato ma ricorrente. Anche il periodo dell’Immacolata, a ben guardare, non è nuovo a stabilità prolungata. Non sempre con temperature così elevate, certo, ma il disegno complessivo non è affatto inedito.
La prossima settimana, però, potrebbe cambiare tutto. O quantomeno incrinare l’apparente immobilità del promontorio anticiclonico. Un affondo depressionario dall’Europa occidentale sembra infatti intenzionato a scivolare verso il Nord Africa, innescando una risposta ciclonica afro-mediterranea. Maltempo in arrivo, insomma. E un quadro da monitorare giorno per giorno, perché basta davvero poco per far deragliare o amplificare scenari di questo tipo.
Ed è qui che la storia torna interessante. Perché quel cambio di passo potrebbe trasformarsi in uno spartiacque, una sorta di porta d’ingresso verso un Inverno più riconoscibile. Le festività natalizie, almeno nelle tendenze odierne, riaccompagnerebbero il freddo. Ma da dove? Dall’Artico o dall’Est Europa? Al momento l’ipotesi più probabile sembra un’irruzione artica con una certa struttura, capace di ridisegnare il profilo termico di buona parte del continente.
I modelli più estesi, quelli che provano a spingersi oltre, disegnano come sinottica preferenziale lo spostamento dell’Alta Pressione verso l’Europa occidentale e poi verso l’Islanda o addirittura in pieno Atlantico. A quel punto il corridoio nord-sud si aprirebbe e il freddo potrebbe tuffarsi verso latitudini più basse con un impeto non trascurabile.
La traiettoria, però, resta il punto chiave. E non solo per le temperature. Una discesa più occidentale coinvolgerebbe soprattutto Francia e Penisola Iberica, lasciando l’Italia inizialmente ai margini. Solo in un secondo momento la colata potrebbe traslare verso est e dirigersi sulle nostre regioni, accompagnando un maltempo dal sapore pienamente invernale.
E qui, quasi inevitabile, scappa una domanda: sarà solo un assaggio? Le proiezioni, con tutta la cautela che richiedono, lasciano intravedere la possibilità di un’irruzione ben più marcata tra la fine del 2025 e l’inizio del nuovo anno. Ma ne riparleremo. Perché, come spesso accade, l’Inverno arriva quando meno te l’aspetti.
Fonti internazionali:
ECMWF – NOAA
L’articolo Come cambierà l’Inverno verso Natale: ipotesi Artico o Gelo dell’Est proviene da DIRETTA METEO.