Cosa sappiamo oggi sul Meteo di GENNAIO 2026: novità importanti

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Cosa sappiamo oggi sul Meteo di GENNAIO 2026: novità importanti

C’è una premessa doverosa. Sempre.
Quelle che stiamo analizzando non sono previsioni, ma proiezioni, linee di tendenza costruite su scenari probabilistici. Vale la pena ribadirlo, perché la confusione – diciamolo – è sempre dietro l’angolo.

Detto questo, le dinamiche atmosferiche attuali raccontano una storia piuttosto chiara. O meglio, insistente. Le interazioni tra stratosfera e troposfera, tra piani alti e bassi dell’atmosfera, continuano a spingere verso nuovi e significativi disturbi al Vortice Polare. Nulla di improvvisato. È una tendenza che emerge da settimane, confermata passo dopo passo dai principali modelli matematici.

 

Vortice Polare sotto pressione e scenari che cambiano

Gli ultimissimi aggiornamenti dei centri di calcolo internazionali aggiungono però un tassello decisivo. Un tassello che guarda dritto a Gennaio 2026.
Non è un caso se, già alcune settimane fa, le proiezioni stagionali hanno corretto la rotta, suggerendo una circolazione più orientale, in grado di coinvolgere a più riprese anche l’Europa.

Attenzione, però. Circolazione orientale non significa automaticamente gelo e neve sull’Italia. Non sempre, almeno. Ma in uno scenario del genere le probabilità di un coinvolgimento – parziale o esteso lo dirà il tempo – aumentano in modo sensibile. E se davvero il Vortice Polare dovesse andare incontro a una destrutturazione marcata, allora sì, il ragionamento diventa inevitabilmente invernale. Fino in fondo.

 

Gennaio e il rischio concreto di ondate di gelo

Gennaio potrebbe partire subito forte.
Un’ondata di gelo significativa non è affatto da escludere, anzi. C’è di più: questa fase fredda potrebbe già prendere forma tra la fine del 2025 e i primissimi giorni del 2026, aprendo la porta a nevicate anche a bassa, se non bassissima, quota.

Non si tratta di un’ipotesi costruita a tavolino. Basta dare uno sguardo ai principali modelli previsionali per rendersi conto che il quadro barico ipotizzato va proprio in quella direzione. Configurazioni coerenti, ripetute, che meritano attenzione.

 

Pattern climatici e variabili in gioco

Un altro elemento rafforza l’idea di un Gennaio più freddo della media.
L’interazione tra i pattern climatici. Abbiamo spesso citato La Nina e la QBO negativa, ma ora entrano in gioco ulteriori variabili, capaci di scombinare – in effetti – le carte sul tavolo.

Al di là dei tecnicismi, il risultato potrebbe essere piuttosto chiaro negli effetti. Ondate di gelo da est, irruzioni artiche decise, capaci di tuffarsi sul Mediterraneo senza troppi ostacoli. In questo contesto perdono peso le ipotesi di un Gennaio dominato solo dall’Alta Pressione. Anche qualora l’anticiclone dovesse intervenire, la sua durata apparirebbe limitata, ben diversa dalle lunghe fasi stabili osservate nella prima metà di Dicembre.

 

Un inverno pronto a entrare nel vivo

Insomma, l’Inverno sembra davvero pronto a fare sul serio.
E forse già durante le festività natalizie potrebbe iniziare a mostrare il suo volto più autentico. Mai come quest’anno, almeno guardando i segnali attuali, le condizioni sembrano favorevoli per lasciare un’impronta decisa sulla stagione. Freddo, dinamismo, scambi meridiani. Gli ingredienti, almeno sulla carta, ci sono tutti.

 

Crediti dati e modelli:
Elaborazioni e proiezioni basate su dati ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) – https://www.ecmwf.int
Supporto modellistico e analisi climatiche NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) – https://www.noaa.gov

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