Inverno già “cancellato”? La realtà è molto più complessa di così

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Inverno già “cancellato”? La realtà è molto più complessa di così

L’idea dell’Inverno “già finito”

Ogni anno la stessa storia: l’Inverno non è nemmeno iniziato e c’è già chi lo dichiara chiuso, spento, anticiclonico, inutile. Una sorta di rito mediatico che precede puntuale l’arrivo di 1 Dicembre. Eppure basterebbe una manciata di buon senso per ricordare che nessuno — davvero nessuno — ha la verità in tasca. Possiamo parlare di tendenze, sì. Di segnali, certo. Ma di certezze assolute neppure l’ombra.

 

Cosa dicono i fatti, quelli veri

Partiamo da ciò che esiste: le proiezioni stagionali. Fino a qualche settimana fa indicavano il solito schema, quello a cui ci siamo quasi abituati: un Inverno dominato dall’Alta Pressione, povero di piogge e con anomalie termiche positive.

Poi però, lentamente, la traiettoria è cambiata. I modelli hanno iniziato a leggere diversamente alcune dinamiche atmosferiche cruciali per il trimestre invernale. Su tutte due pattern che fanno sempre discutere: La Niña e la QBO negativa.

 

Due indizi che meritano attenzione

Senza girarci intorno: quando Niña e QBO negativa si combinano, aumenta la probabilità che masse d’aria fredde raggiungano le latitudini temperate. E aumenta anche la possibilità di vedere nevicate più diffuse nel corso dell’Inverno europeo.

Significa che nevicherà ovunque? No. Significa che la porta del freddo è chiusa? Nemmeno per sogno. Anzi, negli ultimi giorni abbiamo già intravisto alcune dinamiche che coinvolgono direttamente l’Italia.

 

I modelli cominciano a cambiare idea

E qui arriva un altro punto interessante. Alcuni tra i sistemi previsionali più autorevoli — ECMWF in testa — stanno puntando su un Inverno più dinamico. Finanche la proiezione neve, che in precedenza mostrava accumuli inferiori alla media, oggi si orienta su valori in linea, talvolta persino superiori.

Un segnale, questo, che qualcosa nella macchina atmosferica sta cambiando. Non è una garanzia di freddo, certo, ma è un indizio da non liquidare.

 

Perché allora si parla ancora di Inverno anonimo?

Domanda legittima. La risposta, purtroppo, non è scientifica. È psicologica. Dopo anni di stagioni dominati da blocchi anticiclonici, miti e asciutti, è più semplice immaginare che l’Inverno segua la stessa strada. Una scorciatoia mentale, in fondo: se è successo spesso, succederà ancora.

Ma la meteorologia non è un copia-incolla degli anni passati. È dinamica, mutevole, capricciosa (nel senso buono), e richiede analisi, non abitudini.

 

La realtà: nessuno può sapere come andrà l’Inverno

Ed è qui che tutto torna al suo posto. Previsioni sì, certezze no. Le dinamiche atmosferiche di quest’anno sono diverse, complesse, in alcuni casi promettenti. E per capirle servirà seguire i modelli — quelli seri, da ECMWF al NOAA — senza forzare interpretazioni né rincorrere frasi fatte.

Se emergessero nuovi segnali, li racconteremo. Se l’Inverno dovesse cambiare marcia, lo diremo. Ma solo sulla base di prove, non di automatismi narrativi.

Perché l’Inverno non è affatto chiuso in partenza. È appena nato. E ha ancora molto da dire.

 

 

 

Credit:
ECMWF
NOAA

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