
Qualcosa si muove. E si sente.
La lunga parentesi dominata dall’Alta Pressione, solida e quasi immobile, sta per arrivare al capolinea. Non subito, però. Il weekend scorrerà senza scossoni evidenti, con condizioni stabili da Nord a Sud e cieli spesso sereni o poco nuvolosi. Bel tempo, sì. Ma non ovunque allo stesso modo.
Nelle pianure, lungo le valli e sulle coste, il sole continuerà a faticare. Nebbie fitte, nubi basse, aria ferma. Scene già viste, odore d’inverno stagnante, visibilità ridotta al mattino e a tratti anche di giorno. Insomma, stabilità apparente.
Poi, lentamente, qualcosa cambia.
I primi segnali della rottura anticiclonica
Già da Domenica si avvertiranno i primi scricchiolii. Sui mari di ponente inizieranno a scorrere nubi più compatte, sospinte da correnti umide di origine oceanica. Un segnale chiaro, tutt’altro che banale.
La dinamica è ormai ben delineata: un assalto depressionario nord-atlantico ai settori occidentali dell’Europa e, a seguire, l’approfondimento di un vortice di bassa pressione tra la Penisola Iberica e il Nord Africa. Uno schema classico. E spesso insidioso.
Lunedì 15 Dicembre cambia tutto
La svolta vera arriverà Lunedì 15 Dicembre. Senza troppi preavvisi.
Il peggioramento partirà dalla Sardegna e dal Nordovest, con precipitazioni diffuse, abbondanti e localmente persistenti. Da lì, quasi a cascata, il maltempo si estenderà alla Toscana, alla Sicilia e successivamente a gran parte della fascia tirrenica.
I modelli matematici ad alta risoluzione – ECMWF e NOAA in primis – continuano a insistere su uno scenario già definito nei giorni scorsi come “preoccupante”. Non a caso. Gli accumuli di pioggia stimati sono elevati, soprattutto nelle aree più esposte ai venti meridionali, dove la pioggia potrebbe cadere per ore senza tregua.
E non mancheranno i temporali. Localmente intensi. A tratti violenti, specie lungo le coste, con episodi di nubifragio tutt’altro che isolati.
Neve a bassa quota sul Nordovest
Ma è il Nordovest a destare maggiore attenzione. Qui entrerà in gioco un fattore decisivo: il cuscino d’aria fredda della Val Padana. Quel freddo “artificiale”, come spesso viene definito, generato da forti inversioni termiche e non da una vera irruzione fredda.
Un meccanismo tipico del Nord Italia, favorito dall’orografia e dalla stagnazione dell’aria nei bassi strati. Risultato? Nevicate abbondanti a quote sorprendentemente basse.
Tra Valle d’Aosta, Piemonte ed entroterra ligure si creeranno le condizioni ideali per nevicare copiosamente. In alcuni casi la neve potrebbe spingersi fin verso il piano, come nel cuneese. Più in generale, la quota neve si collocherà sulle basse colline, garantendo accumuli importanti sull’arco alpino occidentale e sudoccidentale. Ancora una volta, l’entroterra ligure incluso.
Uno scenario in evoluzione anche nei giorni successivi
Il maltempo non si esaurirà rapidamente. Martedì e Mercoledì potrebbero vedere un’estensione delle precipitazioni verso le restanti regioni del Centro Sud, in particolare lungo la fascia ionica, complice il graduale spostamento verso est del vortice ciclonico afro-mediterraneo.
Un passaggio delicato. Potenzialmente uno spartiacque. Perché questo peggioramento potrebbe aprire la strada a ulteriori scossoni nella parte finale di Dicembre, proprio nell’ultima decade del mese.
Diciamolo: dopo una fase anticiclonica così marcata, una risposta atmosferica decisa era quasi inevitabile. E quando arriva, spesso lo fa senza mezze misure.
Crediti e modelli di riferimento:
Elaborazioni e analisi basate sui dati di ECMWF e NOAA.
L’articolo Da Lunedì 15 Dicembre cambia lo scenario: NUBIFRAGI e tanta NEVE proviene da DIRETTA METEO.