Ondata di freddo e neve dalla Russia a Natale: ecco perché

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Ondata di freddo e neve dalla Russia a Natale: ecco perché

C’è qualcosa che non torna. O meglio, che sorprende. Le ultime simulazioni del modello americano GFS stanno rimescolando le carte in vista del Natale, mostrando scenari che fino a pochi giorni fa sembravano poco più di suggestioni. E invece no: prende corpo l’ipotesi della prima vera ondata di freddo invernale, con aria gelida in arrivo dalla Russia e possibilità concrete di neve fino a quote bassissime, proprio tra il 24 e il 25 dicembre.

Un tempismo quasi perfetto. Forse troppo.

 

Neve a Natale, un ricordo che sbiadisce

Diciamolo senza girarci intorno: la neve a Natale in Italia è diventata una rarità. Un evento che appartiene più ai racconti dei nonni che alla cronaca recente. Nelle città di pianura manca da anni, e anche in montagna – salvo episodi isolati – il bianco natalizio spesso latita. Eppure resta lì, nell’immaginario collettivo. Un desiderio che resiste, soprattutto tra i più piccoli. E tra chi, con qualche anno in più, continua a guardare le mappe meteo come fossero pagine di un romanzo.

Quest’anno potrebbe andare diversamente? Forse. Ma con prudenza.

 

Tendenze, non certezze

Siamo ancora nel campo delle proiezioni a lungo termine. Dieci giorni, in meteorologia, equivalgono a un’eternità. A maggior ragione quando si parla di irruzioni fredde da est, quelle più insidiose, più difficili da inquadrare. Il motivo è noto: queste masse d’aria si muovono in moto retrogrado, cioè da est verso ovest, andando contro la circolazione prevalente dell’emisfero boreale. Basta una minima variazione del campo barico e lo scenario cambia volto.

È il motivo per cui le previsioni, in questi casi, vanno sempre maneggiate con cautela. Molta cautela.

 

Il disegno barico che fa sognare

Eppure, qualcosa si muove. Gli ultimi aggiornamenti GFS delineano un assetto atmosferico piuttosto interessante per il finale di dicembre. Attorno al solstizio d’Inverno si profila la formazione di un robusto campo di alta pressione sul Nord Atlantico, affiancato da un altro massimo sulla Scandinavia. Un’accoppiata che, sulla carta, rappresenta il classico “ponte” ideale per spalancare le porte all’aria gelida continentale.

Da Finlandia e Russia europea, le correnti fredde scivolerebbero verso l’Europa centrale, i Balcani e infine l’Italia, proprio a ridosso del Natale. Uno schema che, se confermato, avrebbe pochi precedenti negli ultimi anni.

 

Quando arriverebbe il freddo

Secondo la simulazione attuale, le correnti nord-orientali impiegherebbero qualche giorno per raggiungere lo Stivale, presentandosi tra il 24 e il 25 dicembre. Le prime indicazioni parlano di nevicate fino in pianura al Nord, in particolare su Piemonte e Lombardia, mentre altrove dominerebbero freddo intenso, piovaschi e neve a quote collinari o montane.

Sarebbe solo l’inizio. Un assaggio, insomma, di una fase fredda più lunga, potenzialmente destinata a protrarsi fino a Capodanno. Ma qui entriamo nel terreno delle ipotesi più audaci.

 

Prudenza, ma l’Inverno osserva

È bene ribadirlo: questa previsione è ancora fragile. I flussi nord-orientali possono cambiare traiettoria più volte da qui a Natale. Tuttavia, un segnale sembra emergere con una certa insistenza: l’Inverno, quello vero, potrebbe finalmente svegliarsi nell’ultima settimana di dicembre. Non una certezza. Ma nemmeno una fantasia.

E tanto basta, per ora, a tenere gli occhi puntati sulle mappe.

 

Crediti dati e modelli previsionali:

ECMWF, NOAA, GFS

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