Inverno in stand-by: ecco il “caldo” africano che fa aumentare le temperature

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Inverno in stand-by: ecco il “caldo” africano che fa aumentare le temperature

Difficile non accorgersene: durante il ponte dell’Immacolata l’atmosfera ha cambiato passo, quasi di colpo. Non più l’aria frizzante che accompagna di solito l’inizio dell’inverno, ma un anticiclone di matrice africana – robusto, insistente – che ha preso a distendersi sul Mediterraneo come una coperta troppo calda. E con lui una stabilità luminosa, un cielo pulito che, nelle ore centrali del giorno, ha iniziato a scaldare più del previsto. Decisamente più del normale.

Nulla fa pensare a un capriccio momentaneo. La struttura di alta pressione, anzi, appare intenzionata a restare e a rafforzarsi, fino a occupare l’intera Italia. Giornate serene, luce limpida, un clima quasi primaverile nel cuore di dicembre. Curioso, sì, ma ormai sempre meno sorprendente.

 

Le aree più interessate

Verso metà settimana il richiamo caldo dal Nord Africa dovrebbe toccare l’apice. Sud e isole maggiori preparano valori prossimi ai 18-20°C, temperature che, a occhi chiusi, rimanderebbero più a un pomeriggio di marzo che a un avvio di inverno. Il Centro non resterà indietro, con punte intorno ai 14-15°C e un’atmosfera decisamente mite.

Non ovunque, però, il riscaldamento sarà così franco. Alcuni tratti costieri della Toscana potrebbero sperimentare un aumento più timido, frenato dalla comparsa di nubi basse marittime. E poi c’è il Nord, incastrato nel suo quadro quasi immobile: nebbie fitte, persistenti, nubi basse tra Val Padana e litorali liguri, scenari che trattengono il freddo al suolo e producono le consuete inversioni termiche. Basta salire un po’, però, per scoprire un altro mondo. In quota le temperature voleranno, fino a sfiorare lo zero soltanto oltre i 4000 metri sulle Alpi. Uno sbalzo quasi surreale.

 

Evoluzione e conseguenze

Le ultime elaborazioni dei principali modelli numerici – ECMWF, NOAA e gli altri centri di riferimento – mostrano un anticiclone solido, ben organizzato, destinato a tenere scena per gran parte della settimana. Stabilità piena, precipitazioni assenti, valori termici sistematicamente oltre la media stagionale. E, come spesso accade in queste situazioni, un rovescio della medaglia già scritto: la qualità dell’aria.

Al Nord, in particolare nelle grandi città intrappolate tra nebbie e scarsi ricambi d’aria, gli inquinanti tenderanno ad accumularsi. Un problema noto, ciclico, che torna puntuale ogni volta che l’atmosfera resta immobile troppo a lungo.

Insomma, dopo un finale di novembre che aveva illuso gli amanti dell’inverno con segnali più coerenti con il periodo, toccherà probabilmente aspettare l’inizio della prossima settimana per ritrovare condizioni davvero in linea con il mese di dicembre. Forse. Perché, come ci insegna questo inizio stagione, l’atmosfera ama sorprendere.

 

Crediti dati:
ECMWF, NOAA

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