
Alta pressione. Da giorni non si parla d’altro, e a quanto pare ci terrà compagnia anche per tutta la settimana dell’Immacolata. Una parentesi stabile, limpida, quasi disorientante dopo settimane in cui il meteo ha cambiato ritmo di continuo. In effetti, ci eravamo quasi dimenticati cosa volesse dire un blocco anticiclonico duraturo.
L’Autunno, con la sua dinamica esasperata, ha portato piogge a tratti generose e temperature generalmente sotto controllo, salvo qualche parentesi più calda e fugace. Poi, quasi all’improvviso, l’Inverno si è affacciato nell’ultima decade di Novembre con due irruzioni artiche che hanno lasciato il segno. Freddo, neve, cieli tersi. Insomma, il tipo di scenario che resta impresso, soprattutto quando arriva di slancio.
Per qualche giorno molti hanno pensato che la stagione fredda avesse ingranato. Gli appassionati di neve, soprattutto. Altri invece attendevano proprio lui, l’Anticiclone, pronto a tornare a occupare la scena come un vecchio protagonista che non ha mai davvero abbandonato il palcoscenico. E infatti eccolo qui, pronto a imporsi sul Mediterraneo centrale, deciso a restarci.
Le ultime elaborazioni dei modelli – ECMWF e NOAA in testa – mostrano un anticiclone più ostinato del previsto, capace di allungare la sua influenza ben oltre i consueti 3-4 giorni. Se ne potrebbero contare 6, forse 7. Giorni miti, luminosi, quasi primaverili nelle ore centrali. Ma basterà aspettare il tramonto per ritrovare il gelo nelle valli, le inversioni termiche, le nebbie fitte sulla pianura. Fenomeni che, come sempre, trasformano un’apparente stabilità in uno scenario tutt’altro che banale.
La vera domanda, a questo punto, è se la situazione rischi di incancrenirsi. Perché quando l’Alta pressione decide di restare, spesso non ha intenzione di cedere terreno così facilmente. Non sembra però il caso attuale. Già nel fine settimana di metà Dicembre, infatti, qualcosa potrebbe cambiare. Una timida breccia, dapprima. Un tentativo di infilarsi tra le maglie dell’anticiclone da parte delle correnti atlantiche. Pian piano la struttura verrebbe erosa sul lato orientale, fino a cedere sotto un vero peggioramento atteso attorno al 15 Dicembre.
Dalle mappe emerge una dinamica piuttosto chiara: l’anticiclone tenderà a scivolare verso ovest, in direzione della Penisola Iberica, mentre una saccatura polare proverà a puntare l’Italia. Prima l’aria polare marittima, poi una componente artica più incisiva. Ed ecco che l’Inverno potrebbe riaffacciarsi con un tempismo quasi perfetto, come già lasciavano intendere alcune proiezioni iniziali.
E non è finita. Questa fase potrebbe rappresentare soltanto il preludio alle dinamiche invernali previste per il periodo natalizio. Tra Natale e Capodanno non si esclude il transito di nuove irruzioni artiche, forse più strutturate, con un’ipotesi – ancora prematura, certo, ma suggestiva – di una colata gelida continentale a cavallo tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Sono scenari che, al momento, restano possibili e non garantiti. Ma che raccontano un Inverno pronto a riprendersi la scena dopo una pausa breve, quasi strategica.
Fonti e crediti:
Dati e riferimenti modellistici:
• ECMWF – Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (https://www.ecmwf.int)
• NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration (https://www.noaa.gov)
L’articolo Inverno verso il ritorno: finisce la pausa, ecco quando cambierà tutto proviene da DIRETTA METEO.