
L’anticiclone sta perdendo colpi. Lentamente, senza strappi improvvisi, ma il suo lungo dominio sull’Italia ha ormai imboccato il viale del tramonto. Ancora qualche giorno di stabilità, certo, poi qualcosa si muoverà. E lo farà da ovest, come spesso accade.
Anticiclone ancora protagonista, ma con crepe evidenti
Per il weekend di Santa Lucia l’alta pressione resta saldamente al suo posto. Un blocco robusto, quasi ostinato, che continuerà a tenere lontane le perturbazioni atlantiche. Il tempo, però, non sarà sempre sinonimo di bel tempo. Anzi.
Nei bassi strati l’aria ristagna, l’umidità aumenta e il risultato è sotto gli occhi di tutti: foschie diffuse, nebbie a tratti persistenti, nubi basse che faticano a dissolversi. Scenario classico, soprattutto in Pianura Padana, nelle valli interne del Centro e lungo diversi tratti costieri tirrenici. Localmente coinvolti anche settori adriatici. Il sole? Più facile trovarlo in collina o in montagna, dove l’aria resta secca e limpida.
Le temperature, nel frattempo, continuano a sorprendere. Valori sopra media in quota, zero termico che si spinge fin verso i 3000 metri, clima decisamente mite sui rilievi. In pianura, invece, tutt’altra sensazione: aria fredda, umida, spesso grigia. Una dicotomia ormai ben rodata.
Lunedì 15 dicembre: il primo vero segnale di svolta
Qualcosa cambia a partire da Lunedì 15 dicembre. L’anticiclone sarà costretto ad arretrare verso est, spostando i suoi massimi e lasciando una porta socchiusa all’Atlantico. Non un’irruzione decisa, ma un lento avvicinamento di una perturbazione da ovest, legata a una saccatura atlantica pronta a interagire con un vortice tra Spagna e Marocco.
È da qui che nasce il peggioramento. Sul Mediterraneo Occidentale si svilupperà un minimo di bassa pressione, primo motore del ritorno delle piogge. La Sardegna sarà la prima a fare i conti con le precipitazioni, già entro la serata di lunedì. Poi, a macchia d’olio, il maltempo tenderà a estendersi ad altre zone.
Le regioni di ponente restano le più esposte. Coinvolto anche il Nord, dove non si esclude la neve a quote relativamente basse, specie sul Piemonte. Nulla di eclatante, ma un segnale invernale sì, finalmente. L’area ciclonica, però, avrà vita breve: tra Giovedì 18 dicembre e le ore successive scivolerà verso latitudini più meridionali, uscendo gradualmente di scena.
Giorno per giorno: cosa aspettarsi
Sabato 13 dicembre scorrerà senza scossoni. Alta pressione dominante, temperature stazionarie, ma cielo spesso opaco in pianura e nelle valli. Nebbie e nubi basse non solo notturne, soprattutto al Nord e lungo le coste tirreniche.
Domenica 14 dicembre proseguirà sulla stessa linea. Stabilità confermata, ma con una copertura nuvolosa a bassa quota ancora più insistente nelle ore più fredde, complice l’ulteriore accumulo di umidità.
Lunedì 15 dicembre, invece, segna il passaggio chiave. Le nubi aumenteranno da ovest e in serata arriveranno le prime piogge sulla Sardegna. È l’inizio di una fase più dinamica, breve ma significativa.
Poi, quasi come una parentesi, il guasto entrerà nel vivo e lascerà rapidamente spazio a un nuovo tentativo dell’alta pressione di riconquistare terreno nella parte centrale della settimana. Insomma, un inverno che prova a farsi vedere. Con cautela, ma senza più nascondersi del tutto.
Crediti e fonti scientifiche:
Analisi basate su dati e modelli di ECMWF, NOAA e centri meteorologici internazionali.
L’articolo Fine dell’anticiclone, tornano pioggia e neve: la data da segnare proviene da DIRETTA METEO.