
Sull’intero Mediterraneo l’alta pressione è tornata a dettare legge. Cielo limpido, aria ferma, temperature quasi pigre. Eppure, mentre qui tutto sembra immobile, a poche migliaia di chilometri qualcosa ribolle – e non è un modo di dire. Una bolla d’aria gelida, vasta e compatta, sta scivolando dalla Siberia verso la Russia europea e la Scandinavia, pronta a lambire l’Est Europa nel cuore del fine settimana.
Parliamo della prima vera ondata di gelo di questo dicembre sull’Europa orientale. Una colata polare-continentale in piena regola, capace di spingere i termometri sotto i -10 o -15°C persino in pianura e di imbiancare vaste zone con nevicate abbondanti. Tutto nasce da una momentanea frammentazione del Vortice Polare – che negli ultimi giorni ha iniziato a perdere energia e compattezza, aprendo la strada alla discesa dell’aria siberiana.
Perché l’Italia resta al margine (almeno per ora)
Italia esclusa, dunque. Perché? La forma assunta dal Vortice Polare, allungata tra Siberia e Nord America, divide in due l’inverno: gelo a est, mitezza a sud. In questa configurazione l’alta pressione subtropicale si espande come un tappeto su oltre mezza Europa, cancellando di fatto qualsiasi velleità invernale sul nostro Paese.
Ne derivano giorni tutti uguali. Sole ovunque, qualche foschia al mattino, inversioni termiche al Nord Italia, zero neve e freddo ridotto ai minimi termini. Insomma: un dicembre che sembra marzo, con l’inverno che per ora resta un ospite distratto e in ritardo.
E questa storia andrà avanti, verosimilmente, fino a metà mese.
Dopo metà mese: primi segnali, ma niente inverno vero
Poi qualcosa potrebbe cambiare. Nulla di clamoroso – diciamolo. Ma un paio di perturbazioni potrebbero tornare a bussare alla porta del Mediterraneo, riportando piogge, temporali sparsi e un’atmosfera più consona alla stagione. Un ritorno a un autunno tardivo, più che a un inverno compiuto.
Il freddo vero, quello capace di lasciare il segno, resterebbe comunque lontano. Almeno fino al 20 dicembre.
Il gelo a est e i possibili riflessi sull’Italia
Eppure la massa gelida accumulata sull’Est Europa non è un dettaglio marginale. Anzi. La sua presenza incide sulla circolazione atmosferica dell’intero emisfero boreale, rallentando ulteriormente la corrente a getto nordatlantica e indebolendo l’intero Vortice Polare.
Quando la corrente a getto rallenta, comincia a ondularsi. E quando ondula troppo, può accadere che l’aria fredda trovi spiragli per scendere verso zone che fino a ieri sembravano escluse. Anche sul Mediterraneo.
Ed è proprio questo che suggeriscono alcune proiezioni del modello statunitense GFS del NOAA: una possibile irruzione fredda poco prima di Natale, con neve a bassa quota sulle regioni adriatiche e meridionali. Scenario affascinante, certo, ma distante. La probabilità, alla luce degli elementi attuali, si aggira attorno al 15-20%. Bassa, non irrisoria.
Insomma, la porta dell’inverno non si apre davvero, ma qualcuno dall’altra parte sembra aver iniziato a bussare.
Crediti: dati rielaborati da ECMWF, NOAA, ICON, AROME, UKMO.
L’articolo Grossa area gelida ad un passo dall’Europa, le possibili conseguenze sul tempo proviene da DIRETTA METEO.