Fase di stallo invernale: la possibile data del ritorno della neve a bassa quota

0
122
fase-di-stallo-invernale:-la-possibile-data-del-ritorno-della-neve-a-bassa-quota
Fase di stallo invernale: la possibile data del ritorno della neve a bassa quota

Pare quasi normale. Eppure, se ci fermiamo un attimo, scopriamo che questo inverno così sonnacchioso è tutto fuorché ordinario. Da giorni viviamo un’atmosfera sospesa, mite, priva di quei contrasti che un tempo segnavano inevitabilmente la stagione fredda. E allora la domanda sorge spontanea: che cosa sta succedendo davvero?

 

L’inverno che si prende una pausa

Non freddo, non neve, non quel cielo denso che annunciava l’arrivo di una perturbazione. Nei prossimi giorni ci aspetta, anzi, la possibile espansione dell’anticiclone africano fin oltre le nostre latitudini. Qualcuno potrebbe pensare a un’anomalia clamorosa, ma la verità – un po’ amara – è che non lo è più. Succede ogni anno, insomma. E finiamo quasi per non farci più caso.

 

Nevicate sempre più rare

Le nevicate che per decenni hanno definito l’inverno ora appaiono come eventi capricciosi, irregolari, a volte quasi simbolici. Nelle pianure, e soprattutto sulla Val Padana, la tendenza è diventata lampante: la neve non cade quasi più. O se cade, dura poco. Troppo poco per lasciare un’impronta, per ricordarci come dovrebbe essere un vero inverno.

Il gelo intenso, quello che un tempo scendeva dal nord Europa e si incuneava fin dentro il Mediterraneo, ora devia altrove. Rimane spesso confinato tra Mar Baltico e Russia. L’Italia, già protetta – o isolata, a seconda dei punti di vista – da Alpi e Appennino, riceve appena gli scampoli di quelle irruzioni fredde. E negli ultimi anni anche questi scampoli si sono fatti rari.

 

Il ruolo del Vortice Polare

Che il Vortice Polare stia attraversando una fase di debolezza è un fatto noto. E quando il VP è stanco, in teoria, aumentano le possibilità di discese fredde verso le medie latitudini. Ma la teoria, senza l’allineamento perfetto delle altre componenti atmosferiche, serve a poco. Lo sappiamo eppure continuiamo a sperare in una fase più rigida, quasi come se fosse un diritto stagionale.

Negli ultimi dieci anni la Pianura Padana ha sofferto soprattutto l’assenza del cuscino freddo, quel serbatoio di aria gelida nei bassi strati che un tempo preparava il terreno a nevicate generose. Senza di esso, qualunque perturbazione proveniente da ovest trova un ambiente troppo mite per trasformare l’acqua in fiocchi. Si arriva magari a vedere neve a 300 metri, qualche centimetro nelle città pedemontane, poi in poche ore tutto si scioglie. Come se nulla fosse accaduto.

 

Perturbazioni sempre più elusive

E anche le perturbazioni, paradossalmente, iniziano a mancare. Non tanto come quantità di precipitazioni nel corso dell’anno, quanto come frequenza nei momenti “giusti”, quelli in cui servirebbe un incontro tra freddo e umidità. L’arrivo di anticicloni di blocco, che si piazzano ostinati dopo brevi episodi invernali, taglia le gambe a qualunque tentativo di nevicata degna di nota.

La Val Padana, chiusa tra rilievi che dovrebbero favorire l’accumulo di aria gelida, continua a vedere crollare il numero di giornate nevose. Non perché piove meno – anzi, spesso le precipitazioni non mancano – ma perché cadono in forma liquida fino alla bassa montagna. La neve diventa miraggio. O ricordo.

 

È davvero un punto di non ritorno?

No, non ancora. Le nevicate non appartengono a un passato lontano. Basta tornare indietro di qualche anno per ricordare episodi intensi anche a quote molto basse. L’inverno in corso, ormai avviato su un dicembre mite e probabilmente avaro di neve, conserva comunque margini per sorprenderci.

Siamo a metà dicembre. Davanti abbiamo gennaio, febbraio e un pezzo di marzo, quasi due mesi e mezzo pieni di potenziali discese fredde. Magari sporadiche, certo. Magari brevi. Ma possibili. E allora, perché no? Una finestra per la neve a bassa quota può sempre aprirsi. A volte basta davvero un incastro, un dettaglio, quel famoso filo che cambia tutto.

 

Crediti dati meteorologici:
ECMWF, NOAA

 

L’articolo Fase di stallo invernale: la possibile data del ritorno della neve a bassa quota proviene da DIRETTA METEO.