
Un promontorio anticiclonico si è ormai piazzato sull’Italia e, a dirla tutta, su buona parte dell’Europa, imponendo giornate stabili e insolitamente miti per il periodo. Questa cupola di alta pressione si spinge fino all’Europa Centrale e funziona come uno scudo: tiene lontane le irruzioni fredde e respinge perturbazioni che scorrono molto più a nord, senza quasi sfiorarci.
Situazione di blocco, la chiamano gli esperti, quando un assetto atmosferico insiste oltre il consueto. E questo gigantesco anticiclone, compresso fra due depressioni laterali, ha proprio la struttura classica – quella a omega – che tende a rigenerarsi, a resistere, a durare. Insomma, non un ospite di passaggio.
Così l’Italia finisce esattamente nel cuore del promontorio, proprio mentre l’alta pressione si appresta a toccare uno dei suoi picchi in questa prima parte della settimana. Una calma apparente – e a tratti un po’ noiosa – domina lo scenario, con le tempeste atlantiche confinate alle alte latitudini dell’Europa.
Il clima? Ben lontano dai canoni invernali. Dolcissimo, quasi sospeso. Ma sulle pianure la storia cambia: le inversioni termiche bloccano il riscaldamento diurno, foschie e banchi di nebbia si allungano tra le valli, e i fondovalle tornano più freddi della montagna, com’è tipico degli anticicloni invernali.
Nebbie protagoniste e qualche disturbo costiero
Sulle pianure del Nord le nebbie diventeranno un simbolo quotidiano. In Val Padana, dove lo scarso rimescolamento dell’aria è la norma, si formeranno facilmente e resteranno anche a lungo. In Liguria e Toscana, invece, nubi compatte si allungheranno dal mare per via di leggere infiltrazioni umide che scivolano sotto l’alta pressione. Piccoli fastidi, nulla più.
Per il resto l’Anticiclone continuerà a regalare cieli limpidi. Ma non per sempre.
Un cedimento a metà mese, poi forse si muove qualcosa
Intorno alla metà di dicembre si intravede un primo, timido segnale: una saccatura in affondo sull’Iberia proverà ad avanzare molto lentamente verso est e a indebolire l’alta pressione. Riuscirà a smuovere davvero l’assetto? Non è affatto scontato. L’anticiclone potrebbe opporsi tenacemente, oppure piegarsi solo in parte.
Bisognerà attendere verso il 20 dicembre per capire se le correnti atlantiche riusciranno finalmente ad abbassarsi di latitudine, rendendo il meteo più dinamico. Per ora i segnali restano incerti, flebili, come un accenno di cambiamento che non prende ancora forma.
E più avanti? Potrebbero crearsi spiragli per un ritorno di condizioni più invernali, magari con una discesa di aria artica a ridosso di Natale. Una possibile ripartenza dell’inverno in grado, chissà, di rimettere mano all’intera stagione.
Articolo elaborato sulla base dei più recenti aggiornamenti dei modelli previsionali ECMWF e NOAA Global Forecast System.
L’articolo Dominio dell’anticiclone sull’Italia: come e quando potrà attenuarsi proviene da DIRETTA METEO.