Settimana in arrivo con meteo buono ma non del tutto affidabile

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Settimana in arrivo con meteo buono ma non del tutto affidabile

Arriva una settimana che, almeno sulla carta, doveva profumare d’inverno. E invece no. Dopo giorni dominati da piogge e perturbazioni atlantiche, l’alta pressione sub-tropicale torna a impadronirsi del Mediterraneo. Un rientro deciso, quasi ostinato, che in questo periodo dell’anno pesa soprattutto sulle nostre montagne. Perché là, sopra i 1500 metri, il caldo graffia davvero.

 

Montagne sotto stress

Da anni ormai l’alta pressione nordafricana raggiunge con sorprendente facilità l’Europa meridionale anche nei mesi freddi. Porta con sé temperature alte, stonate, quasi estive se paragonate alla stagione. Ed è proprio lì il nodo della questione: un problema spesso sottovalutato, ma che in alta quota agisce senza fretta e senza ostacoli, danneggiando neve e ghiacciai.

In pianura e nelle valli l’inversione termica fa da maschera. Mantiene l’aria più fredda, dà la sensazione che tutto sia nella norma. Ma basta salire un po’ – anche solo immaginando un viaggio in funivia – e la realtà cambia volto. Il caldo nascosto si rivela, e non di poco.

 

Temperature fuori scala: zero termico oltre i 3000 metri

E allora succede questo: si esce dalla bolla fresca delle pianure e si incontra una mitezza anomala, quasi primaverile. In quota le temperature voleranno oltre le medie stagionali, fino a toccare valori tipici della tarda primavera o addirittura dell’estate sopra i 1500 metri. Lo zero termico? Un acrobata. Per buona parte della settimana si spingerà oltre i 3000 metri dalle Alpi alla Sicilia.

Una condizione che mette sotto torchio la neve, destinata a fondersi rapidamente fino a quote che, in un dicembre normale, dovrebbero invece conservare un buon manto.

Effetti immediati? Due, su tutti, e entrambi pesanti: una fusione accelerata della neve in tutte le catene montuose e temperature insolitamente miti, dannose per neve e ghiaccio.

 

E nelle città?

In basso la storia cambia, ma non troppo. L’alta pressione rimarrà stabile per 7 giorni consecutivi, fino al 14 dicembre, garantendo cieli in gran parte sereni e assenza di piogge. Nelle regioni del Sud, nelle isole maggiori e sulle zone collinari il quadro sarà quasi primaverile: sole abbondante e massime che potranno superare i 16-17°C. Insomma, una settimana piacevole, se non si guarda troppo al calendario.

 

Il Nord avvolto nel grigio

Tutt’altra atmosfera sulla Pianura Padana, nelle valli alpine e in quelle appenniniche. Qui subentrano foschie tenaci, nebbie fitte, nubi basse. Un grigiore continuo, a volte soffocante, che – diciamolo – peggiorerà anche la qualità dell’aria. Le temperature rimarranno più basse che nel resto dell’Italia, spesso sotto i 7°C, specie dove la nebbia riuscirà a resistere per l’intera giornata.

Le aree più esposte? Bassa Lombardia, Emilia e basso Veneto, dove la foschia potrebbe rimanere appiccicata al suolo per ore. Tra il 10 e l’11 dicembre la nebbia potrebbe estendersi a gran parte della Pianura Padana.

 

Nubi basse anche sul Tirreno

Da metà settimana qualche banco di nubi basse raggiungerà il medio-alto Tirreno, comprese le coste della Liguria e della Toscana. E durante la notte la nebbia potrà affacciarsi anche sulle pianure e sui litorali del Centro-Sud, specie nelle prime ore del mattino.

 

Uno sguardo oltre il 14 dicembre

Tutto questo dovrebbe durare fino al 14 dicembre. Dopo quella data, almeno secondo gli attuali scenari modellistici, una perturbazione atlantica potrebbe finalmente rompere la monotonia anticiclonica, riportando piogge e temperature più in linea con il periodo. Ma è ancora presto per esserne certi. Vedremo.

 

Crediti: dati analizzati da ECMWF, NOAA – Global Forecast System, ICON, AROME, UKMO.

 

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