
Difficile negarlo: l’inverno, quello vero, per ora resta un miraggio. A dominare la scena è il super anticiclone, una vasta area di alta pressione che da giorni schiaccia l’aria nei bassi strati e blocca qualunque tentativo di cambiamento. Succede spesso in questa stagione, è vero, ma stavolta la persistenza colpisce. E, in effetti, basta guardare alla Pianura Padana per rendersene conto.
Qui le mattine si aprono in sordina, avvolte da nebbie fitte che sembrano quasi appese a mezz’aria. Le nubi basse restano ostinate, l’umidità non molla la presa e, a volte, la luce del sole non riesce a filtrare nemmeno nel pomeriggio. Il risultato? Un’atmosfera chiusa, quasi ovattata, che però porta con sé un rovescio della medaglia tutt’altro che poetico. Lo smog.
L’aria ristagna, i gas si accumulano, la qualità dell’atmosfera precipita. È un problema noto alle città del Nord, eppure ogni anno sorprende per quanto riesca a peggiorare quando l’alta pressione decide di non spostarsi. Insomma: un quadro tipicamente invernale, ma con tratti più marcati del solito.
Sole e caldo anomalo su Alpi e Centro-Sud
Basta salire di quota o scendere verso il Centro-Sud per ritrovarsi, quasi di colpo, in un’altra Italia. Lì, l’anticiclone mostra il suo volto “buono”. Sulle Alpi, il cielo appare limpido e il sole riscalda più del previsto, regalando giornate che sembrano uscite da fine ottobre. Un clima mite, quasi sorprendente, che crea un contrasto netto con la foschia delle pianure.
E anche procedendo verso il Centro-Sud, la musica non cambia poi molto: domina la luce, dominano temperature sopra la media. Giornate piacevoli, quasi primaverili, che mettono in pausa piogge e vento. Un’Italia divisa a metà, insomma, con il Nord intrappolato nella foschia e il resto della Penisola immerso in una luminosità fuori stagione.
Stabilità fino a Santa Lucia, poi un possibile cambio
La tendenza, almeno fino a Santa Lucia – 13 dicembre – non lascia molto spazio ai colpi di scena. L’anticiclone continuerà a tenere lontane perturbazioni e correnti fredde, mantenendo un quadro quasi immobile. Qualcosa, però, potrebbe iniziare a cambiare nella seconda metà del mese.
Verso il 15-16 dicembre la struttura di alta pressione potrebbe indebolirsi, aprendo un varco al ritorno delle precipitazioni. Le prime piogge interesserebbero il Nord, poi via via il resto dell’Italia, riportando un pizzico di normalità all’inverno. Le nevicate? Per ora restano probabili solo in montagna, ma è presto per chiudere il discorso.
Nel frattempo, chi vive nelle zone avvolte da nebbie e smog dovrà convivere ancora qualche giorno con aria pesante e orizzonti sfocati. Gli altri, quelli in quota o al Centro-Sud, potranno invece continuare a godersi un clima insolitamente gradevole. Almeno finché dura.
Crediti:
Dati e riferimenti meteorologici tratti da ECMWF (https://www.ecmwf.int) e NOAA (https://www.noaa.gov)
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