Natale in Italia: cosa deve accadere per vedere la neve

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Natale in Italia: cosa deve accadere per vedere la neve

Arriva Dicembre e, come ogni anno, nell’aria si sente quell’attesa un po’ infantile. La neve, sì. Anche pochi centimetri. Basta che imbianchi tutto, almeno per un giorno. E invece, puntualmente, i modelli previsionali accendono speranze che spesso si sciolgono in fretta, proprio come quella neve troppo umida che dura un’ora e poi sparisce.

La verità? La neve in pianura è un fenomeno capriccioso, quasi permaloso. E nel clima attuale, più caldo e più intriso di umidità rispetto a qualche decennio fa, diventa ancora più difficile incastrare gli ingredienti giusti per un risultato davvero invernale. Insomma, oggi basta una spruzzata per far gridare all’“evento”, ma i veri Natali nevosi sono un’altra cosa.

 

I Natali davvero nevosi nella storia italiana

Capita raramente. Quando sfogliamo i manuali di climatologia e troviamo le pagine dedicate ai Natali imbiancati, quasi sempre si parla di ondate di gelo maestose, continentali, quelle che cambiano l’atmosfera per settimane e ridisegnano metà Europa.

Natale 1962, per esempio. L’avvio di una delle invernate più dure del Novecento. Gelo diffuso, neve ripetuta, un’Italia catapultata in un clima quasi polare tra Dicembre e Gennaio. Una stagione che ancora oggi si racconta, spesso con un velo di nostalgia.

Poi c’è il Natale 1986, quando un’irruzione artica piombò sul Nord-Ovest e su buona parte del Settentrione. Freddo vero, neve al suolo in pianura, città trasformate in cartoline. È ricordato, e non a caso, come uno degli ultimi “Bianco Natale” estesi a livello nazionale.

 

Quando la neve arriva, ma solo per pochi

Non mancano gli episodi locali, quelli che restano nella memoria di Bologna, Torino, Milano e delle pianure emiliane o del medio Adriatico. Nevicatine di Vigilia o di Santo Stefano, fotografie sgranate di un clima che ogni tanto concedeva un colpo di scena. Episodi rari, comunque: spesso meno di 10 o 15 volte in oltre un secolo di osservazioni. Meno di quanto si pensi.

E al Sud? Qui la neve natalizia è un lusso quasi esotico, possibile solo quando irruzioni continentali davvero incisive scivolano lungo l’Adriatico e incontrano minimi depressionari sul Mediterraneo centrale. Fenomeni che, in effetti, capitano col contagocce.

 

Il trend climatico non lascia molto spazio ai dubbi

Già in passato la neve a Natale non era comune. Ma con il Riscaldamento Globale la soglia si è alzata ancora: le temperature positive sono più frequenti, la quota neve corre verso l’alto e le irruzioni fredde durature sono meno probabili. Non serve una lente particolarmente allenata per notarlo.

Basta guardare i dati di città come Varese, Bologna o Torino: il 25 Dicembre finisce spesso per essere grigio e piovoso o, al contrario, asciutto ma sorprendentemente mite. Il classico paesaggio innevato? Sempre più archivio, meno realtà.

 

Che cosa serve davvero per un Bianco Natale

Per vedere neve vera e diffusa attorno a Natale serve un allineamento quasi chirurgico. Una combinazione che, quando si verifica, regala scenari memorabili, ma che nel clima attuale si fa decisamente più rara.

Serve un blocking atlantico o scandinavo, cioè un blocco delle correnti occidentali capace di piegare il flusso d’aria verso l’Europa e indirizzare il freddo nella giusta direzione. Serve aria artico-continentale che scende con decisione verso il Mediterraneo. Serve una ciclogenesi mediterranea strutturata, in grado di produrre precipitazioni ampie e persistenti. Serve anche una fase con AO o NAO negative, che spalanca la porta agli scambi meridiani. E, ogni tanto, serve persino qualche disturbo del Vortice Polare o un evento di Stratwarming che destabilizzi l’intero sistema.

Tutto dev’essere sincronizzato: massa d’aria, traiettoria delle depressioni, tempistiche. Quando l’incastro riesce, la neve arriva. Quando manca un tassello, semplicemente no.

E oggi, in questo clima più caldo, l’incastro è meno frequente. Non impossibile, però, soprattutto per colline e montagne, dove l’inverno conserva ancora una sua solidità. Per chi sogna un Natale davvero bianco in pianura, il messaggio è semplice: resta un evento speciale. Un regalo raro. Da accogliere senza troppe aspettative, forse. E proprio per questo così desiderato.

 

Crediti:
Dati e riferimenti climatici da ECMWF, NOAA.

 

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