Arriverà freddo dalla Russia a Febbraio? Le tendenze aggiornate dei modelli

0
68
arrivera-freddo-dalla-russia-a-febbraio?-le-tendenze-aggiornate-dei-modelli
Arriverà freddo dalla Russia a Febbraio? Le tendenze aggiornate dei modelli

Le proiezioni meteo per il mese di febbraio disegnano uno scenario piuttosto particolare per l’Europa. Non un inverno da manuale, insomma, ma un mosaico di anomalie e possibili colpi di scena. Nelle simulazioni dei principali modelli climatici, l’ultimo mese invernale mostra un segnale chiaro sulle anomalie termiche, con una mappa che mette in evidenza dove farà più caldo e dove, invece, potrebbe arrivare il freddo vero.
E per l’Italia? È qui che la partita si fa interessante.

 

Vortice polare instabile e AO negativa

Dalle simulazioni a lunghissimo termine emerge che febbraio potrebbe svilupparsi con una fase negativa dell’Oscillazione Artica (AO). In pratica, cosa significa? Succede che la pressione atmosferica sopra l’Artico tende ad aumentare, il Vortice Polare si indebolisce e la sua struttura compatta in quota si “allenta”.

Quando questo equilibrio si rompe, l’aria gelida, quella continentale più dura e secca, non resta confinata sulle alte latitudini ma ha la possibilità di scendere verso sud, puntando le medie latitudini dell’Europa. Un meccanismo noto ai meteorologi, ma che non si attiva in tutti gli inverni. In alcuni casi porta solo qualche episodio freddo, in altri può innescare ondate di gelo più organizzate.

Il quadro, per ora, racconta proprio questo: un Vortice Polare non del tutto stabile, con la porta artica che potrebbe socchiudersi verso il continente europeo.

 

Il ruolo della NAO: correnti più deboli sull’Atlantico

Non basta però l’AO. In parallelo, anche l’Oscillazione Nord-Atlantica (NAO) sembra orientata verso una fase neutra o leggermente negativa. Tradotto: la classica corrente a getto sull’Atlantico, quella che guida le perturbazioni da ovest verso est, rischia di indebolirsi.

Quando la NAO non è positiva, l’assetto della circolazione atmosferica cambia. Si formano più facilmente configurazioni di blocco, con onde alte nel campo di pressione che spezzano il flusso occidentale. In queste situazioni le masse d’aria molto fredde di matrice continentale trovano corridoi più favorevoli per muoversi.

E lì si inserisce il punto chiave: aria gelida, dalla Russia o comunque dall’Europa orientale, che può mettersi in moto verso ovest. La più fredda che ci sia nel nostro emisfero, specie se di origine siberiana. Non è detto che arrivi fin sull’Italia, ma la porta, almeno in teoria, non sarebbe chiusa.

 

Un anticiclone verso la Groenlandia? Il tassello mancante

Perché l’aria fredda arrivi davvero sull’Italia serve un ulteriore tassello, quello che spesso decide tutto. Parliamo di un anticiclone stabile collocato tra l’Atlantico settentrionale e le aree vicine alla Groenlandia.

Se questa figura di alta pressione si pianta con decisione a nord-ovest dell’Europa, il normale flusso delle correnti occidentali viene deviato. Le perturbazioni si trovano costrette a salire più a nord oppure a scendere lungo il bordo orientale dell’anticiclone, aprendo così la strada a incursioni di aria gelida di origine artica o addirittura siberiana dirette verso l’Europa centro-meridionale.

Uno scenario del genere, va detto senza troppi giri di parole, è a lunghissima gittata e con una probabilità di realizzazione piuttosto bassa. Non parliamo di previsione puntuale, ma di tendenza di fondo. Tuttavia, rientra tra le configurazioni possibili e, proprio per questo, viene monitorato con attenzione dai centri di calcolo internazionali.

 

Anomalie termiche su Europa e Italia

E qui arriviamo al nodo delle anomalie. Anche in presenza di irruzioni fredde, le simulazioni mostrano per febbraio temperature mediamente un po’ al di sopra della media climatica del periodo su buona parte del continente. Non ovunque allo stesso modo, però.

Alle alte latitudini il segnale prevalente è quello di un clima decisamente mite, con anomalie positive più marcate, mentre sull’area mediterranea il quadro appare più sfumato, con valori più prossimi alle medie ma comunque leggermente tendenti al caldo. Sull’Italia, in particolare al Nord, la tendenza non è quella di un mese complessivamente rigido dall’inizio alla fine. Diciamolo chiaramente: un intero mese invernale stabilmente freddo, com’era più frequente in passato, oggi è diventato raro perché i pattern meteo sull’Europa sono cambiati.

Che cosa potrebbe accadere, allora, se lo scenario più freddo andasse davvero in porto? La possibilità è quella di un paio di settimane piuttosto fredde sul nostro Paese, inserite però in un contesto mensile che, nel complesso, resterebbe solo lievemente sotto media in quelle fasi e ancora spesso sopra media nel resto del periodo. Un inverno a strappi, più che un gelo continuo.

Le mappe delle anomalie termiche di febbraio mostrano quindi un’Europa settentrionale dal clima insolitamente mite e un Mediterraneo più “in linea”, ma comunque non davvero rigido. Questo significa che blocchi di aria gelida potrebbero comunque riuscire a insinuarsi tra le nostre regioni, magari con passaggi bruschi e improvvisi, ma serviranno ancora diversi aggiornamenti per capire quanto in profondità e per quanto tempo.

 

Crediti e fonti

Questo articolo è stato elaborato sulla base dell’analisi dei run dei principali modelli numerici internazionali, consultati e rielaborati dall’autore:
ECMWF, Global Forecast System del NOAA, ICON, AROME, ARPEGE.

 

L’articolo Arriverà freddo dalla Russia a Febbraio? Le tendenze aggiornate dei modelli proviene da DIRETTA METEO.