Meteo: arriva maltempo violento con neve e nubifragi al Nord

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Meteo: arriva maltempo violento con neve e nubifragi al Nord

Da qualche giorno, sui social, è tornata a circolare una formula che conosciamo fin troppo bene: “gelo siberiano in arrivo”. Una frase che fa presa – certo – ma che questa volta nasce da una lettura parziale del comportamento del Vortice Polare. Alcune analisi hanno mostrato valori molto bassi nella stratosfera, in alto, dove la dinamica atmosferica segue logiche tutte sue. Un dettaglio che, estrapolato dal contesto, ha acceso l’idea di un imminente crollo termico sull’Europa. Eppure, basta osservare ciò che sta davvero accadendo in queste ore per capire che la realtà prende un’altra strada.

 

Il Vortice Polare rallenta, ma resta in forma

A volte si pensa al Vortice Polare come a un enorme interruttore del freddo. On-off. Freddo sì, freddo no. In verità la struttura è molto più complessa e il suo stato si valuta guardando la velocità dei venti attorno ai 60°N. È vero: questa settimana i venti, proprio lì, si sono quasi annullati. Un’apparente quiete. Ma non è sinonimo di collasso, né di un’imminente ondata di gelo diretta verso l’Europa.

Il vortice, più che indebolito, appare spostato e allungato verso la Siberia, una configurazione piuttosto tipica all’inizio dell’inverno. Accade quindi che una parte dell’aria fredda scenda verso il Canada, mentre sull’Alaska si infila una robusta area di alta pressione che crea un corridoio diretto per le ondate gelide nordamericane. L’Europa, intanto, resta ai margini. Rimane in una zona di transizione, con dinamiche del tutto diverse.

 

Per l’Italia niente gelo: arriva il vero maltempo

La configurazione attuale spinge correnti atlantiche più vivaci verso l’Europa occidentale. Correnti che sanno di autunno avanzato, non certo di gelo continentale. E infatti quello che ci aspetta nei prossimi giorni è un susseguirsi di perturbazioni, piogge abbondanti e qualche sbalzo termico, ma nessuna irruzione artica degna di questo nome.

E qui sta il punto che, forse, è passato un po’ in sordina: il maltempo, quello vero, sarà più intenso di quanto molti titoli stiano lasciando intendere. Insomma, altro che gelo.

La prima perturbazione: tra oggi e domani

La prima perturbazione è già entrata in scena, colpendo il Centro-Nord e preparando il terreno per fenomeni più intensi. Nelle prossime ore il fronte raggiungerà in pieno le regioni tirreniche, dove si aspettano nubifragi sparsi sul Lazio e piogge forti in Campania, con precipitazioni diffuse lungo l’asse Roma-Napoli. Un quadro molto dinamico, quasi da equinozio d’autunno.

 

La seconda perturbazione: mercoledì 3 dicembre

Poi, senza nemmeno tirare il fiato, mercoledì 3 dicembre ecco arrivare una seconda e più organizzata perturbazione. Il Nord-Ovest sarà il primo bersaglio: piogge abbondanti tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e neve copiosa anche a quote relativamente basse. Nel frattempo, sul fronte opposto del Paese, le prime piogge intense raggiungeranno Puglia, Calabria e Sicilia, segnando l’inizio di una fase che promette di essere movimentata.

 

Giovedì 4 e venerdì 5 dicembre: il picco del maltempo

Saranno queste le giornate più delicate, quelle che potrebbero lasciare il segno. Diverse regioni del Sud – Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Abruzzo – si troveranno esposte a piogge potenzialmente alluvionali, con il rischio concreto di allagamenti e criticità idrogeologiche. Il maltempo, in base alla circolazione intorno al minimo di bassa pressione, raggiungerà anche Sardegna, Nord-Ovest e settore medio-alto dell’Adriatico. Una situazione che richiederà prudenza e attenzione, specie nelle aree già fragili.

 

Un inverno che non ingrana, ma un maltempo molto serio

Di gelo siberiano, insomma, neanche l’ombra. Al contrario, vivremo un episodio di maltempo esteso e persistente, più vicino alle grandi fasi perturbate autunnali che ai rigori dell’inverno. Piogge intense, fenomeni localmente violenti e neve al Nord-Ovest: questo raccontano, oggi, i modelli matematici.

Un’evoluzione che merita di essere seguita con attenzione – più dei soliti allarmi frettolosi – attraverso gli aggiornamenti dei servizi meteo ufficiali e della Protezione Civile.

 

Credit: dati analizzati dai modelli matematici ECMWF, Global Forecast System del NOAA, ICON, AROME e UKMO.

 

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