
Il quadro meteorologico sta cambiando. E lo sta facendo sul serio. Dopo giorni dominati da un’alta pressione fin troppo invadente, l’atmosfera sopra Italia e Europa torna finalmente a muoversi, aprendo la porta a una fase decisamente più dinamica e, diciamolo, più consona alla stagione.
Già nelle prossime ore una perturbazione atlantica farà il suo ingresso nel Mediterraneo occidentale, scavando un vortice di bassa pressione piuttosto insidioso. Piogge diffuse, qualche temporale sparso e – soprattutto – il ritorno della neve in montagna. Una notizia attesa, quasi sospirata.
La neve torna a respirare in quota
Per oltre una settimana le Alpi hanno vissuto una parentesi anomala. Temperature troppo alte, zero termico spesso oltre i 2500 metri, manto nevoso in sofferenza. In alta quota, dove il bianco dovrebbe dominare indisturbato, la neve si è sciolta, trasformandosi in acqua sotto un sole fuori stagione.
Ora però lo scenario cambia. Lentamente, ma cambia. L’ingresso di aria più fresca dal nord Atlantico sta riportando valori termici più consoni e permetterà alla neve di tornare protagonista, almeno sopra una certa quota. Era ora, verrebbe da dire.
Maltempo imminente e prime nevicate importanti
Le prossime 48 ore saranno tutt’altro che tranquille. I flussi nord-occidentali colpiranno in modo più diretto il Nord Italia, il versante tirrenico e le isole maggiori, ma è sulle Alpi che si giocherà la partita più interessante.
Tra martedì e mercoledì sono attese nevicate abbondanti sulle Alpi occidentali. Tra Alpi Cozie e Marittime potranno cadere fino a 50 centimetri di neve fresca in poche ore. Non poca cosa.
Col passare del tempo i fiocchi si estenderanno anche alle Alpi centrali, mentre su Trentino-Alto Adige e Veneto non si esclude una spolverata fino a 1200 metri di quota. Nulla di eclatante, ma sufficiente a ridare un aspetto invernale al paesaggio.
Verso Natale con altre perturbazioni
Quello in arrivo non sarà un episodio isolato. Anzi. Nei prossimi dieci giorni il Mediterraneo resterà in una fase di spiccata dinamicità, con l’alta pressione tenuta lontana e una sequenza di perturbazioni atlantiche pronte a transitare a più riprese.
Fino alla Vigilia di Natale il freddo polare resterà defilato, lontano dall’Italia, ma l’aria più fredda in quota sarà sufficiente a garantire nuove nevicate sull’arco alpino. Ancora una volta, soprattutto al Nord.
Gli accumuli di neve secondo ECMWF
Gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo europeo ECMWF parlano chiaro. Entro il 25 Dicembre il bilancio nevoso sulle Alpi potrebbe diventare davvero interessante, specie sui settori occidentali.
Tra Piemonte e Valle d’Aosta si potrebbero superare complessivamente i 150 centimetri di neve fresca. Un dato notevole, destinato a far crescere in modo significativo il manto nevoso. Sulle Alpi centrali e nord-orientali gli accumuli stimati si attestano invece tra i 30 e i 40 centimetri, con quantitativi maggiori oltre i 1600–1700 metri di altitudine.
Insomma, niente gelo diffuso in pianura, ma una montagna che torna finalmente a fare la montagna. E non è poco.
Uno sguardo oltre le feste
L’atmosfera natalizia, almeno in quota, potrebbe dunque essere accompagnata da un bel manto bianco. A bassa quota, invece, prevarranno le piogge, in un contesto sì più freddo, ma senza eccessi.
Resta sullo sfondo – ed è bene dirlo – l’ipotesi di una possibile ondata di freddo più intensa nell’ultima settimana di dicembre, tra Natale e Capodanno. Uno scenario ancora tutto da confermare. Ne riparleremo, con dati alla mano, nei prossimi aggiornamenti.
Crediti dati e modelli previsionali:
- ECMWF – European Centre for Medium-Range Weather Forecasts: https://www.ecmwf.int
- NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration: https://www.noaa.gov
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