
A guardarlo bene, il cielo degli ultimi giorni sembrava già suggerirlo: qualcosa stava cambiando. Non subito, certo, ma passo dopo passo. E ora l’alta pressione africana torna a farsi largo, si espande con decisione e mette radici sopra l’Italia, pronta a ridisegnare il tempo da Nord a Sud. Una stabilità crescente, quasi ostinata, che dopo il weekend diventa il tratto dominante della settimana.
Sereno o poco nuvoloso per ore, luce limpida, un’aria che sa più di Primavera che di pieno inverno. Insomma, quelle giornate in cui uno si sorprende a togliersi la giacca senza pensarci troppo. Le perturbazioni atlantiche? Costrette a stare alla larga dal Mediterraneo centrale, almeno per un po’ – come se la porta fosse stata chiusa con un gesto deciso.
Temperature oltre la norma
Il picco, dicono i modelli, arriverà tra martedì e mercoledì. È lì che il flusso caldo africano raggiungerà la sua intensità massima, spingendo verso valori quasi increduli per la stagione. Al Sud e sulle isole maggiori i termometri potrebbero sfiorare i 20°C, con qualche località riparata pronta a superare la soglia. E a quel punto la domanda sorge spontanea: è davvero gennaio?
Al Centro la scena non cambia poi molto. Roma potrebbe avvicinarsi ai 16°C, mentre le regioni adriatiche vivranno una mitezza diffusa e sorprendentemente persistente. Non tutto il Paese, però, si scalderà allo stesso modo. In Toscana e in varie zone della Pianura Padana nubi basse e foschie continueranno a frenare il rialzo nelle ore centrali del giorno – una specie di tappo che trattiene, rallenta, smorza.
Di notte, invece, le inversioni faranno il loro dovere mantenendo il fresco al suolo. Un contrasto netto, quasi spiazzante, tra mattinate vivaci e pomeriggi morbidi di temperatura.
Caldo anomalo in quota
È salendo in quota che l’anomalia diventa più evidente, quasi clamorosa. Sulle Alpi, per trovare lo zero termico, servirà spingersi fino a 4000 metri. Una quota che in pieno inverno suona fuori posto, come un numero estratto da un’altra stagione. Non a caso, scenari così ricordano più le ondate di calore estive che non la quiete gelida di gennaio.
Eppure eccoci qui, con un’alta pressione che insiste, persiste, mantiene cieli limpidi e ventilazione ridotta. Una cornice quasi primaverile che rischia di accompagnarci ancora per diversi giorni. Con possibili risvolti verso il fine settimana, perché il tempo – si sa – ama sorprendere quando sembra tutto scritto.
Le prossime giornate scorreranno quindi sotto il segno della mitezza, di un’anomalia che si sente sulla pelle e che continuerà a far discutere.
Crediti:
Dati e riferimenti elaborati con il supporto di ECMWF e NOAA.
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