
Strano inverno, questo. Sembrava pronto a partire con il piede giusto – le nevicate di fine novembre avevano illuso molti – e invece il copione si è ribaltato in fretta. La circolazione atlantica, più mite e dinamica, ha scalzato il freddo senza troppi complimenti. E ora? Ora il quadro si fa ancora più anomalo.
Sul Mediterraneo sta infatti gonfiandosi un promontorio anticiclonico che, dall’Immacolata in avanti, tenderà ad allungarsi con decisione verso buona parte dell’Europa. Una bolla calda subtropicale lo sostiene dal basso, e il risultato è quel tipo di scenario che, purtroppo, stiamo imparando a riconoscere con una certa familiarità. Anticiclone africano in pieno dicembre: non più un’eccezione, ma quasi una tradizione. A volte è rimasto con noi fino a Natale, Capodanno, perfino fino alla Befana. Andrà così anche stavolta? Difficile dirlo ora, anche se la domanda sorge spontanea.
Nel frattempo l’alta pressione raggiungerà il suo apice subito dopo l’8 dicembre. Non solo sole, però. Nebbie, nubi basse, quelle luminescenze grigiastre tipiche delle pianure e delle valli torneranno a dominare il paesaggio. Le perturbazioni atlantiche saranno costrette a bypassare l’Italia passando molto più a nord, mentre il freddo resterà confinato a latitudini elevate, quasi irraggiungibile.
Dopo il 13 dicembre un cedimento, ma senza svolta invernale
Non sono in arrivo buone notizie per chi aspetta gelo e neve. Gli scossoni invernali, quelli veri, difficilmente troveranno spazio almeno fino al 20 dicembre. Qualcosa, però, inizierà a muoversi già prima: l’anticiclone dovrebbe indebolirsi gradualmente nella seconda parte della settimana.
Una saccatura è pronta a sprofondare sulla Penisola Iberica, favorendo la nascita di un vortice ciclonico destinato poi a muoversi verso levante. Il suo avvicinamento potrebbe portare un peggioramento del tempo sulle regioni occidentali dell’Italia attorno al 13-14 dicembre. Qualche pioggia, un po’ di movimento, insomma. Ma non aspettatevi rivoluzioni.
Perché? Perché la circolazione resterà mite, poco ondulata, priva di quelle dinamiche necessarie per aprire corridoi freddi dall’Artico. Senza incursioni rigide, senza scambi meridiani marcati, l’inverno rimarrà lontano. E le temperature, spesso sopra media, continueranno a farci compagnia per buona parte del mese. Con un paradosso: alle medie latitudini dell’Europa andrà persino peggio, con anomalie termiche più marcate e un meteo ancor meno invernale.
Uno sguardo ai modelli
Questo scenario deriva dagli aggiornamenti più recenti elaborati dai modelli previsionali ECMWF e GFS, interpretati seguendo l’evoluzione attesa per la prima metà di dicembre. Modelli solidi, certo, ma non infallibili, e capaci – a volte – di sorprenderci con cambi improvvisi. Per ora, però, la strada sembra tracciata: inverno in stand-by.
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Fonti internazionali:
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