Meteo di fine anno: GELO su una parte d’Europa, ATLANTICO sull’altra, Italia osservata speciale

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Meteo di fine anno: GELO su una parte d’Europa, ATLANTICO sull’altra, Italia osservata speciale

Il quadro meteo delle festività natalizie, diciamolo subito, resta tutto fuorché definito. C’è chi parla di certezze granitiche, ma basta scorrere anche solo uno dei principali modelli matematici per accorgersi che, oggi, una previsione solida semplicemente non esiste. Troppo ampio l’orizzonte temporale. Troppa variabilità in gioco.

Osservando l’insieme delle simulazioni, però, un’indicazione emerge. L’Alta Pressione non dovrebbe dominare la scena come accaduto nella prima metà di Dicembre. E non è poco, visto quanto è stata ingombrante. Ai suoi lati, quasi a stringerla in una morsa, si muovono due figure opposte: da una parte una vivace attività depressionaria nord atlantica, dall’altra un serbatoio di gelo in rafforzamento sull’Europa orientale.

 

Due fasi distinte per le festività

Conviene dividere il periodo in due blocchi ben separati. Da un lato il Natale vero e proprio, dall’altro la fase a cavallo tra fine anno e l’inizio di Gennaio 2026. Una distinzione necessaria, perché gli scenari potrebbero cambiare in modo sensibile.

Durante il Natale prende corpo l’ipotesi nord atlantica. Tradotto: un peggioramento piuttosto diffuso, con un affondo depressionario sull’Europa occidentale e una successiva propagazione verso il Mediterraneo centrale. Uno schema già visto, simile a quello dell’imminente fase perturbata. Non ha senso, ora, spingersi nei dettagli locali. Conta la dinamica generale, non il singolo rovescio.

 

Il gelo a est e l’interrogativo chiave

Subito dopo, lo scenario potrebbe complicarsi ulteriormente. I modelli intravedono la possibile formazione di una struttura anticiclonica sul Nord Europa, capace di favorire lo scivolamento di aria gelida verso l’Europa orientale. Ed ecco la domanda che aleggia, inevitabile: quel gelo riuscirà a spingersi verso ovest?

Tutto dipenderà dal comportamento dell’Alta Pressione. Se il promontorio riuscisse a ricevere supporto dalle basse latitudini, consolidandosi, potrebbe innescare un vero blocco della circolazione atlantica. A quel punto la massa d’aria gelida avrebbe strada libera verso ovest, con il Mediterraneo nel mirino. Uno scenario tutt’altro che banale, e nemmeno raro quando l’Inverno decide di fare sul serio.

 

Vortice Polare sotto pressione

Alla base di queste evoluzioni ci sono manovre atmosferiche complesse, legate ai continui disturbi del Vortice Polare. I flussi di calore troposferici restano attivi, insistenti, e continuano a metterlo sotto stress. Ma il Vortice, come spesso accade, tenterà di reagire, ricompattandosi e respingendo gli attacchi.

È proprio qui che si annidano le maggiori incertezze. L’equilibrio è sottile. Basta poco per spostare l’ago della bilancia da una circolazione più zonale a una decisamente più meridiana.

 

Un finale d’anno tutt’altro che tranquillo

Una risposta definitiva, oggi, non è possibile. Quello che possiamo affermare è che il periodo natalizio e di fine anno difficilmente sarà “calmo”. L’Alta Pressione che ha dominato la scena nelle ultime settimane – regalando un Dicembre iniziale anomalo, quasi primaverile – sembra destinata a farsi da parte.

Con l’Inverno astronomico ormai alle porte e Gennaio in arrivo, cresce l’idea che il primo mese del nuovo anno possa rappresentare il vero cuore della stagione fredda. Per questo lo sguardo resta puntato sulle dinamiche su larga scala. Limitarsi all’Italia sarebbe riduttivo. Come sempre, sarà il Vortice Polare a decidere le sorti dell’Inverno europeo.

 

Crediti dati e modelli:
ECMWF – Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine: https://www.ecmwf.int
NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration: https://www.noaa.gov

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