L’Inverno dei sogni tra Natale e Capodanno: l’ipotesi del freddo russo

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L’Inverno dei sogni tra Natale e Capodanno: l’ipotesi del freddo russo

L’inverno, diciamolo subito, è partito decisamente in sordina. Altro che gelo e nevicate diffuse: dall’inizio di Dicembre, a parte una perturbazione piuttosto vivace che ha coinvolto il Centro-Sud, lo scenario è stato dominato da giornate serene e temperature fuori scala, soprattutto in montagna. Merito – o colpa, dipende dai punti di vista – di un’alta pressione ingombrante, capace di tenere lontani freddo polare, neve e vero maltempo dall’Italia. Uno stallo che ha fatto storcere il naso a molti. Ma qualcosa, sotto traccia, sembra iniziare a muoversi proprio nel cuore delle festività natalizie.

Ne avevamo già parlato negli scorsi approfondimenti: la terza decade di Dicembre poteva riservare sorprese. Ora, con gli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo internazionali, l’ipotesi prende corpo. L’inverno, quello vero, potrebbe finalmente alzare la voce su buona parte dell’Europa.

 

Alta pressione fino a Natale, ma l’inverno resta in agguato

Fino a Natale inoltrato, il copione resta piuttosto chiaro. L’anticiclone nordafricano continuerà a presidiare il Mediterraneo, concedendo solo qualche infiltrazione umida atlantica sul basso bacino. Tradotto: piogge sparse, localmente anche temporalesche, ma nulla che sappia davvero di inverno. Situazioni più autunnali che natalizie, destinate soprattutto alle isole maggiori, ai settori tirrenici e al Sud, almeno fino al solstizio d’inverno.

Sul resto del continente, invece, sarà ancora l’alta pressione subtropicale a dettare legge. Piogge scarse, neve quasi assente e freddo relegato molto più a nord. Solo tra Lapponia e Russia europea il gelo riuscirà a dire la sua. Troppo poco, però, per influenzare il resto d’Europa.

 

Il ruolo chiave del Vortice Polare

Alla base di questo blocco atmosferico c’è lui, il Vortice Polare. La grande depressione gelida che avvolge il Polo Nord, in questa fase, appare allungata tra Canada e Siberia, lasciando l’Europa centro-meridionale sotto una campana anticiclonica difficile da scalfire.

Eppure, ed è qui il dettaglio interessante, non siamo di fronte a un Vortice Polare compatto e in piena forma. Anzi. Risulta piuttosto debole, una condizione che in teoria favorirebbe discese fredde verso sud. Il problema, semmai, è la sua disposizione: così com’è ora, non crea i corridoi giusti per convogliare aria gelida verso l’Europa occidentale.

Insomma, il freddo c’è. Ma resta bloccato lontano.

 

Perché l’inverno non arriva (ancora)

Il quadro, riassunto senza troppi giri di parole, parla chiaro. L’alta pressione nordafricana domina l’Europa centro-meridionale, il Vortice Polare è debole ma mal orientato e il gelo resta confinato tra Lapponia e Russia europea. Un equilibrio fragile, però. E destinato, forse, a rompersi.

 

Possibile svolta subito dopo Natale

Ed eccoci al punto. Subito dopo Natale lo scenario potrebbe cambiare in modo anche netto. L’alta pressione, invece di restare piantata sul Mediterraneo, potrebbe spostarsi verso il Nord Atlantico. Tra Groenlandia, Islanda e Gran Bretagna potrebbe così formarsi un anticiclone di blocco, una sorta di diga atmosferica contro cui andrebbe a infrangersi la corrente a getto.

Una configurazione del genere favorirebbe l’espansione dell’alta pressione sul Nord Europa e, di riflesso, l’apertura di una porta gelida dall’Est. Aria fredda di origine russa pronta a scivolare verso l’Europa centrale, i Balcani e, potenzialmente, anche sull’Italia.

 

Tra Natale e Capodanno, l’inverno può fare sul serio

Se questo schema venisse confermato, tra Natale e Capodanno potremmo assistere a una deviazione marcata della corrente a getto e a un afflusso di correnti orientali decisamente più fredde. L’ultimo aggiornamento del modello americano GFS va proprio in questa direzione, disegnando un finale di Dicembre dal sapore pienamente invernale su gran parte dell’Est Europa e anche su diverse regioni italiane.

Tradotto, ancora una volta, in parole semplici: tra Santo Stefano e Capodanno aumenterebbero sensibilmente le possibilità di rivedere temperature invernali e neve a quote basse. Non una certezza, sia chiaro, ma una prospettiva che fino a pochi giorni fa sembrava lontanissima.

E ora, finalmente, torna a farsi concreta.

 

Crediti
Dati e modelli: ECMWF, NOAA, GFS

 

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