Il raro fenomeno della “tripla” La Niña e il caldo estremo del 2023

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Il raro fenomeno della “tripla” La Niña e il caldo estremo del 2023

Il 2023 è stato ricordato come uno degli anni più caldi della storia recente, con temperature record che hanno superato ogni previsione già dall’inizio dell’autunno boreale. Alla base di questo picco eccezionale c’è un fenomeno atmosferico raro, una “tripla La Niña” che ha condizionato l’Oceano Pacifico per tre anni consecutivi, dal 2020 al 2022.

 

Secondo le analisi condotte dal climatologo Julius Mex dell’Università di Lipsia e dal suo gruppo di ricerca, proprio questa lunga fase di oceani più freddi del normale ha preparato il terreno per un rilascio di calore senza precedenti nel 2023.

 

La Niña tende a raffreddare le acque superficiali e a favorire la formazione di nubi basse che riflettono parte della radiazione solare. Ciò ha portato a un accumulo di calore negli strati più profondi del Pacifico. Quando, nella primavera del 2023, è comparso l’opposto fenomeno di El Niño, la transizione è stata talmente brusca da generare alterazioni nella circolazione atmosferica e nei regimi di precipitazioni, in particolare nell’area del Pacifico occidentale.

 

Il risultato è stato duplice: da un lato, l’oceano ha rilasciato più calore del previsto nell’atmosfera; dall’altro, la copertura nuvolosa nell’oceano Pacifico orientale è diminuita improvvisamente, permettendo alla Terra di assorbire una maggiore quantità di energia solare.

Gli effetti sono stati immediati, con un aumento repentino delle temperature già da settembre 2023, mesi prima rispetto a quanto previsto dai modelli climatici, che stimavano un picco soltanto nel 2024.

Il climatologo Karsten Haustein, anch’egli dell’Università di Lipsia, ha sottolineato come la tripla La Niña abbia trattenuto enormi quantità di calore negli oceani, che “prima o poi doveva emergere”. Anche il professor Richard Allan dell’Università di Reading, nel Regno Unito, ha evidenziato l’importanza del fenomeno, pur ricordando che il cambiamento climatico causato dall’uomo, insieme alla riduzione dell’inquinamento da aerosol – che in passato contribuiva a raffreddare l’atmosfera schermando parte della radiazione solare – hanno avuto un ruolo decisivo nel rendere così intenso il riscaldamento globale.

Le ricerche più recenti indicano che la diminuzione della copertura nuvolosa sul Pacifico, unita all’aumento dei gas serra, ha contribuito ad amplificare la portata dell’evento climatico, rendendo il 2023 un anno spartiacque per la storia del clima terrestre.

 

 

Credit: Research Square (DOI: 10.21203/rs.3.rs-6958463/v1); New Scientist; Nature Climate Change

 

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