In questa seconda metà di Aprile l’Italia si trova ancora al centro di un’intensa fase meteo instabile, segnata da perturbazioni atlantiche che hanno portato piogge, temporali e forti venti di scirocco su numerose regioni. Tuttavia le prime proiezioni meteo a lungo termine indicano la possibilità di una tregua verso la fine del mese.
Le ultime simulazioni modellistiche, seppur ancora incerte, mostrano un potenziale rinforzo dell’alta pressione sul Mediterraneo centro-occidentale, proprio a cavallo tra la terza e la quarta settimana di aprile. Questo cambio di scenario potrebbe finalmente interrompere il flusso perturbato che da giorni colpisce la Penisola italiana, in particolare il Nordovest, il versante tirrenico e le isole maggiori.
Meteo Italia: pioggia fino al 22 aprile, poi svolta?
Secondo le ultime tendenze meteo il maltempo resterà protagonista ancora fino al 22 aprile, condizionando anche il meteo di Pasqua e Pasquetta. Le perturbazioni atlantiche, ormai intrappolate sul bacino del Mediterraneo, continueranno ad alimentare instabilità diffusa, con frequenti acquazzoni e temporali soprattutto nelle ore pomeridiane.
Dal 23 aprile in poi, però, l’arrivo di un campo di alta pressione potrebbe ristabilire condizioni più stabili, soprattutto sul Nord Italia e sulle regioni centrali tirreniche. Ancora incerti, invece, gli effetti sul Sud e sul versante adriatico, dove la residua instabilità potrebbe protrarsi ancora per qualche giorno.
Caldo fuori stagione in arrivo dopo il 25 aprile?
Il vero colpo di scena meteo potrebbe arrivare dopo la Festa della Liberazione: alcune proiezioni modellistiche avanzano l’ipotesi di un’espansione dell’anticiclone subtropicale verso l’Europa centrale e l’Italia settentrionale. Questo scenario porterebbe temperature nettamente sopra la media, con valori massimi che potrebbero sfiorare i 26-28 °C, specie in città come Milano, Bologna, Firenze e Roma.
Si tratterebbe di un caldo anomalo, tipico più di fine maggio che di aprile, e favorito dalla subsidenza atmosferica legata all’anticiclone africano. Le aree più esposte al rialzo termico sarebbero le pianure del Nord, le zone interne del Centro e parte della Sardegna, dove l’effetto del sole primaverile e delle correnti miti potrebbe spingere i termometri verso valori quasi estivi.
Un’alternativa ancora in gioco: ritorno del freddo?
Nonostante la tendenza meteo prevalente veda il consolidamento dell’alta pressione, non si può escludere l’arrivo di nuove incursioni fredde dall’Europa orientale. Alcuni modelli, infatti, ipotizzano la discesa di correnti artiche verso il cuore del continente, che potrebbero riuscire a penetrare sull’Italia settentrionale, riportando instabilità e un deciso calo termico, specie nelle regioni alpino-padane.
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