L’attesa è finita: la neve potrebbe finalmente tornare a imbiancare la Pianura Padana, un evento che negli ultimi anni è diventato sempre più raro a causa del progressivo aumento delle temperature invernali. Un tempo, valori di -10°C in diverse località della Val Padana non erano affatto eccezionali, mentre oggi il clima risulta più mite e instabile. Tuttavia, i prossimi giorni potrebbero segnare una svolta significativa, con l’arrivo di una massa d’aria gelida continentale, in grado di favorire nevicate fino in pianura.
Un inverno troppo mite, ma qualcosa sta cambiando
Le ultime settimane sono state caratterizzate da una persistente mitezza climatica, con un’assenza quasi totale di ondate di gelo e scarse occasioni per la neve. La Pianura Padana, per assistere a nevicate diffuse, ha bisogno della presenza di un cuscinetto freddo nei bassi strati atmosferici, una caratteristica che finora è spesso mancata.
Negli ultimi giorni, però, si sta assistendo a una graduale infiltrazione di aria più fredda, soprattutto nei bassi strati, che potrebbe diventare determinante nel caso di un’irruzione perturbata nelle prossime settimane.
Febbraio porterà il gelo dalla Siberia? Due scenari possibili
Il mese di febbraio è storicamente quello in cui le ondate di freddo più intense colpiscono la Pianura Padana, e quest’anno il trend potrebbe ripetersi. I modelli meteorologici più recenti suggeriscono la possibilità di un’irruzione di aria gelida in discesa dalla Siberia, con un raffreddamento che potrebbe farsi sempre più intenso nei prossimi giorni.
Le previsioni attuali individuano due scenari principali:
- Discesa di aria fredda dai Balcani tra il 7 e il 9 febbraio, con un primo calo termico e neve a bassa quota.
- Irruzione più marcata tra il 12 e il 15 febbraio, con un’ondata di gelo più intensa e nevicate più diffuse.
Se questa dinamica si concretizzasse, le temperature potrebbero scendere fino a 0°C anche nelle ore diurne, mentre di notte si registrerebbero valori ampiamente sottozero su molte città della Pianura Padana, da Torino a Milano, da Bologna a Verona.
Nevicate diffuse o solo locali? Dipenderà dalle perturbazioni atlantiche
Un elemento fondamentale sarà l’eventuale interazione tra l’aria gelida e le perturbazioni atlantiche. Se si dovesse formare un minimo di bassa pressione nel Golfo di Genova, la combinazione tra freddo e umidità in risalita dal Mediterraneo potrebbe favorire nevicate più diffuse, coinvolgendo città come Milano, Torino e Parma.
Tuttavia, se le correnti fredde rimanessero esclusivamente continentali, quindi molto secche, le nevicate potrebbero essere più limitate, concentrandosi soprattutto sull’Emilia-Romagna, dove l’influenza dell’Adriatico potrebbe compensare la scarsità di umidità.
Il vortice polare sarà decisivo: rischio split e colpo di scena invernale
Uno degli elementi chiave da monitorare nei prossimi giorni è l’andamento del vortice polare. Se si verificasse un evento di split, ovvero una divisione del vortice in più centri di bassa pressione, una delle sue porzioni gelide potrebbe spingersi verso l’Europa meridionale, intensificando il freddo sull’Italia e aumentando la probabilità di neve in Pianura Padana.
Negli ultimi anni, dinamiche simili hanno favorito nevicate storiche, come nel febbraio 2012 o nel febbraio 2018, quando un’irruzione gelida di origine siberiana colpì l’Italia, portando accumuli nevosi eccezionali persino su Roma.
Nevicherà davvero? Ecco cosa dicono le ultime proiezioni
Al momento, la possibilità di una nevicata significativa in Pianura Padana è in aumento rispetto alle settimane precedenti, ma non vi è ancora una conferma definitiva. Molto dipenderà dalla posizione esatta delle masse d’aria fredda e dall’eventuale formazione di depressioni sul Mediterraneo.
Tuttavia, l’evento meteo più atteso dell’inverno non è più solo una speranza, ma un’ipotesi concreta che potrebbe trasformarsi in realtà nei prossimi giorni. Restano da monitorare gli aggiornamenti, perché il freddo potrebbe finalmente tornare protagonista dopo un inverno fin troppo mite e avaro di sorprese.
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