L’arrivo della primavera meteo, fissato per il 1° marzo, segnerà l’inizio di un periodo di forte variabilità meteo sul nostro Paese. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei modelli, il mese potrebbe essere caratterizzato da un’alternanza tra fasi di maltempo intenso e periodi più miti, tipici della stagione primaverile.
Un contesto turbolento, con sbalzi termici repentini, che potrebbe risultare persino più estremo rispetto agli standard stagionali.
Marzo, il mese dei contrasti meteorologici
Storicamente marzo è un mese caratterizzato da un meteo dinamico, con improvvisi cambiamenti di temperatura e fenomeni intensi. Questo è dovuto alla presenza di correnti meridiane, che favoriscono la discesa di masse d’aria molto fredde direttamente dal Polo Nord. Quando queste incontrano aria più mite e umida, si generano temporali violenti, grandinate e forti raffiche di vento.
Non sarà quindi insolito osservare giornate in cui le temperature superano i 20°C, seguite da bruschi cali termici che potrebbero portare gelate improvvise e nevicate a bassa quota, talvolta persino in pianura. Questo rapido alternarsi di condizioni può avvenire nell’arco di poche ore, cogliendo di sorpresa anche i più attenti osservatori del meteo.
Stratwarming e i suoi effetti sul meteo di marzo
Le ultime analisi indicano la possibilità di un drastico cambiamento della circolazione atmosferica, legato a una forte alterazione del Vortice Polare, provocata da un fenomeno noto come stratwarming.
Si tratta di un riscaldamento anomalo e improvviso della stratosfera, la fascia dell’atmosfera compresa tra 15 e 50 km di altitudine. In alcuni casi, questo surriscaldamento può raggiungere valori estremi, con incrementi di temperatura fino a 50-60°C in pochi giorni.
Una volta innescato, questo processo si propaga agli strati più bassi dell’atmosfera, destabilizzando il Vortice Polare. Questo può portare alla sua frammentazione o addirittura alla sua completa rottura, con la formazione di più nuclei di bassa pressione, un fenomeno noto come split.
Quando ciò avviene, si verifica una maggiore probabilità di discese d’aria gelida dalle regioni artiche verso l’Europa e l’Italia, portando con sé piogge abbondanti, neve e un ritorno del freddo anche nelle zone pianeggianti.
Piogge in aumento: il ruolo delle perturbazioni atlantiche
Il mese potrebbe iniziare con un ritorno deciso delle precipitazioni, in particolare sulle regioni del Centro-Nord. Dopo un lungo periodo caratterizzato da temperature sopra la media e dall’assenza di freddo significativo, il meteo sembra destinato a subire un netto cambiamento.
Le perturbazioni atlantiche saranno protagoniste, portando piogge diffuse e nevicate abbondanti sui rilievi. Le regioni del Nord Italia e il settore tirrenico potrebbero registrare accumuli di precipitazioni superiori alla media del periodo. Sulle Alpi e sugli Appennini, le nevicate potrebbero risultare copiose, con accumuli significativi.
Anche le temperature subiranno un calo piuttosto marcato, riportando condizioni più invernali che primaverili, almeno nella prima parte del mese.
Alta pressione in arrivo, ma quando?
Dopo una prima parte di marzo segnata dal maltempo e dal freddo, gli ultimi aggiornamenti indicano che la seconda metà del mese potrebbe vedere il ritorno di condizioni più stabili.
L’espansione di un’area di alta pressione potrebbe progressivamente ridurre l’influenza delle perturbazioni, favorendo un graduale aumento delle temperature e giornate sempre più soleggiate.
Tuttavia è ancora presto per definire con precisione quando e quanto a lungo questa fase più stabile durerà. Le proiezioni meteo a lungo termine, infatti, mantengono un certo margine di incertezza.
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