L’ESTATE 2025 rischia di partire col piede sbagliato. Dopo un primo segnale di caldo estivo, accompagnato da temperature decisamente elevate, una nuova turbolenza meteorologica potrebbe sconvolgere l’avvio della stagione. Proprio quando tutto sembrava incanalarsi verso l’ennesima estate infuocata, i modelli previsionali iniziano a intravedere un cambio di rotta improvviso: la causa? Una goccia fredda in quota pronta a interrompere la stabilità.
Alta pressione in rimonta, ma il meteo resta instabile
Dopo una Primavera 2025 relativamente in linea con i canoni stagionali — anche se ormai il concetto di “normalità” andrebbe rivisto alla luce del riscaldamento globale —, l’Italia si prepara a un primo assaggio d’estate con l’espansione dell’Alta Pressione subtropicale. Questo tipo di configurazione, come ormai ben noto, è responsabile di ondate di caldo intenso e persistente, con temperature che potrebbero rapidamente superare i 32-34°C in pianura.
Tuttavia, la coda della stagione primaverile sta mostrando gli ultimi colpi di coda: aria fresca nordorientale in discesa lungo il bordo orientale dell’Anticiclone sta ancora regalando qualche temporale violento, localizzato ma potenzialmente pericoloso, specialmente lungo l’Appennino centrale e nelle valli del Nord-Est.
Una goccia fredda minaccia l’inizio di GIUGNO
L’aspetto più interessante, o forse il più inquietante, di questa dinamica riguarda ciò che potrebbe accadere entro la prima decade di GIUGNO. Tutti i principali centri di calcolo meteorologico internazionali — da GFS (americano) al modello ECMWF (europeo) — concordano su un possibile peggioramento repentino. Le differenze emergono solo nella tempistica dell’evento: il modello americano posticipa il peggioramento a dopo il 9 GIUGNO, mentre quello europeo anticipa l’ingresso dell’instabilità anche di qualche giorno.
Entrambi, però, vedono una perturbazione nord-atlantica forzare l’Anticiclone africano, scavando un varco nel cuore dell’Alta Pressione. È proprio lì che si infiltrerebbe una goccia fredda: una bolla d’aria fredda in quota, isolata rispetto al flusso principale, capace di generare fenomeni meteo estremi.
Contrasti termici e rischio temporali violenti
Quando una massa d’aria molto calda e umida — tipica delle ondate di caldo subtropicali — incontra improvvisamente aria più fredda, si crea un gradiente termico elevato. In meteorologia, questo tipo di configurazione è il carburante ideale per lo sviluppo di supercelle temporalesche, spesso accompagnate da nubifragi, grandine e forti colpi di vento.
Non è escluso, anzi appare probabile, che tali fenomeni si manifestino proprio nel Nord Italia, in particolare lungo la Pianura Padana e nelle zone prealpine, dove l’aria calda ristagnerà per più giorni prima dell’ingresso dell’aria più fresca.
L’atmosfera non è ancora pronta per l’estate rovente
Ciò che emerge chiaramente è che la dinamica atmosferica di GIUGNO non sembra ancora pronta a cedere il passo a una lunga fase stabile. L’Alta Pressione “piglia tutto”, quella che nei decenni passati garantiva estati lunghissime e monotone, potrebbe essere messa sotto attacco fin da subito. E questo, in realtà, non è affatto una sorpresa se consideriamo i cambiamenti climatici in atto, che rendono l’atmosfera sempre più dinamica, nervosa, imprevedibile.
Non a caso, la variabilità estrema è già stata ampiamente documentata da diversi studi, tra cui quello pubblicato da Nature Communications che evidenzia come le gocce fredde — un tempo più rare — stiano diventando eventi sempre più frequenti e intensi nell’Europa meridionale, proprio a causa della modifica dei pattern atmosferici su scala emisferica.
L’estate meteorologica 2025 parte con un colpo di scena
Insomma, quello che doveva essere l’inizio della stagione del sole, del caldo e dell’afa, rischia di trasformarsi in un colpo di scena atmosferico. L’estate meteorologica, che per convenzione comincia il 1° GIUGNO, potrebbe esordire con temporali furiosi e instabilità a tratti marcata, ben lontana dall’immagine dell’Anticiclone immobile e implacabile che domina i cieli.
E chissà, forse sarà solo un antipasto di un’estate 2025 decisamente meno prevedibile e più movimentata del previsto.
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