Meteo: avremo 60 giorni di canicola e siccità in Italia

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Meteo: avremo 60 giorni di canicola e siccità in Italia

Sta per cominciare una stagione estiva lunga, intensa e forse estenuante, dominata da caldo persistente, umidità elevata e piogge rare. Secondo le proiezioni stagionali più recenti, ci aspettano circa 60 giorni consecutivi in cui il meteo potrebbe prendere una piega tutt’altro che leggera. Una “bolla climatica africana” si estenderà sull’Italia, trasformando gran parte del territorio in una camera calda e afosa. Ma attenzione, non si tratta solo di temperature alte: ciò che preoccupa davvero è la combinazione tra calore e siccità, con l’aggiunta di fenomeni estremi improvvisi.

 

Un’estate già scritta? Forse sì

Se pensiamo alle ultime Estati italiane, viene spontaneo chiedersi se ci sia davvero qualcosa di nuovo. In realtà, no. È da anni che l’Estate mediterranea ha smesso di essere un periodo intervallato da pause fresche o perturbazioni regolari: le fiammate africane sono diventate la norma, e il tempo secco si è trasformato in regola più che in eccezione.

Secondo gli ultimi scenari climatici, però, la **stagione 2025 potrebbe rappresentare un ulteriore step verso condizioni ancora più radicali. Le alte temperature, abbinate a un tasso di umidità crescente, rischiano di determinare una sensazione termica percepita ben oltre i 40°C, soprattutto nei grandi centri urbani.

 

Come si costruisce una previsione stagionale

Le proiezioni a lungo termine non sono semplici intuizioni, ma il risultato di analisi sofisticate che incrociano parametri solari, oceanici e atmosferici. Si considerano anche le cosiddette teleconnessioni globali, ovvero quelle relazioni a distanza tra eventi climatici che possono collegare, ad esempio, una perturbazione nel Pacifico tropicale con un’ondata di caldo in Europa.

Uno degli indici più noti è il ENSO (El Niño – La Niña), che influenza su larga scala i regimi atmosferici globali. Per il 2025, gli esperti stanno osservando un progressivo indebolimento di El Niño, con segnali di ritorno verso condizioni neutre o La Niña debole. Questo spesso favorisce una maggiore espansione dell’Anticiclone africano sull’area euro-mediterranea.

 

LUGLIO: picchi sopra i 35°C e caldo persistente

Secondo il Centro Europeo ECMWF, LUGLIO 2025 sarà molto più caldo del normale. Si parla di un’anomalia termica compresa tra +1°C e +2°C rispetto alla media climatica del trentennio 1991–2020, un dato che può sembrare modesto, ma che in climatologia è estremamente rilevante.

Le simulazioni indicano che potremmo affrontare almeno due settimane in più di caldo sopra i 35°C rispetto alla media degli ultimi anni. Il tutto aggravato da un’umidità altissima, che renderà l’aria irrespirabile, specialmente di notte, quando le minime resteranno sopra i 24-25°C in molte città. Questo tipo di caldo notturno è quello che mette maggiormente in difficoltà anziani, bambini e persone con patologie croniche.

Il caldo sarà ulteriormente amplificato dalla temperatura del Mar Mediterraneo, già ben oltre le medie stagionali, una condizione che in passato è stata correlata a ondate di calore più frequenti e durature (fonte: Copernicus Climate Change Service).

 

AGOSTO: stabilità, ma con rischio eventi estremi

La situazione non dovrebbe migliorare nemmeno ad AGOSTO. Anzi, il mese clou dell’estate rischia di vedere una prosecuzione della fase altopressoria. Tuttavia, attenzione ai “break” atmosferici: più lunga e intensa è un’ondata di calore, più violento è il suo epilogo.

L’energia termica accumulata nell’atmosfera potrebbe liberarsi all’improvviso, dando origine a temporali intensi, grandinate distruttive, trombe d’aria. Questi eventi esplosivi sono spesso il risultato di correnti fresche nord-atlantiche che si infiltrano in un’atmosfera estremamente instabile.

Lo scenario potrebbe ricordare quanto accaduto negli ultimi anni in Lombardia, Veneto o Emilia Romagna, dove raffiche lineari (downburst) e grandinate con chicchi di oltre 5 cm hanno causato gravi danni.

 

Siccità in agguato: il rischio concreto dei prossimi mesi

A rendere più drammatico il quadro è il deficit idrico già presente in molte zone d’Italia, specie nel Nord-Ovest e lungo l’Appennino centrale, dove le riserve idriche sono ben al di sotto della media pluriennale. Se le proiezioni dovessero essere confermate, si rischia una nuova crisi idrica, con ripercussioni su agricoltura, allevamenti e approvvigionamento civile.

In particolare, il bacino del Po continua a mostrare livelli preoccupanti, e le condizioni previste per LUGLIO e AGOSTO non sembrano promettere tregua. Il contributo dell’Anticiclone africano, unito a una tendenza a piogge molto rare, potrebbe spingere le autorità locali a nuove misure di razionamento.

 

Tendenza confermata dalle proiezioni climatiche internazionali

Le previsioni del modello C3S (Copernicus Climate Change Service) e del NOAA americano mostrano una convergenza preoccupante: l’Estate 2025 rischia seriamente di rientrare tra le più calde e secche dell’ultimo decennio. Il segnale non è isolato, ma parte di una tendenza globale documentata anche da recenti pubblicazioni scientifiche su Nature, che evidenziano come le ondate di calore si stiano intensificando in frequenza, durata e impatto sociale.

Il caldo non sarà più un evento passeggero, ma un elemento strutturale della nostra Estate. E se il meteo è sempre stato sinonimo di variabilità, nel 2025 l’unica costante rischia di essere proprio l’assenza di variabilità.

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