Negli ultimi anni il meteo del bacino mediterraneo ha subito un’accelerazione senza precedenti verso una tropicalizzazione del clima. Quella che una volta era celebrata come la stagione più dolce dell’anno si è trasformata in una sequenza di ondate di calore, siccità estreme e fenomeni meteo violenti, sempre più simili a quelli delle regioni subtropicali africane.
Il cuore di questa transizione infuocata è rappresentato dal Centro-Sud italiano, con la Sicilia e la Sardegna in prima linea. In queste aree, le estati sono diventate roventi, con temperature che ricordano sempre più quelle del deserto del Sahara, e un meteo estivo che sta riscrivendo le regole del clima tradizionale mediterraneo.
Caldo da primato: la Sicilia e la Sardegna sfiorano i 50 °C
Durante l’estate 2023, la Sardegna ha registrato valori termici eccezionali: a Jerzu e Lotzorai il termometro ha raggiunto i 48,2 °C, sfiorando il record europeo toccato nel 2021 in Sicilia, quando Floridia, nel siracusano, ha fatto segnare 48,8 °C. Questo dato è stato riconosciuto come ufficiale dalla World Meteorological Organization soltanto nel Gennaio 2024, consolidando la gravità del fenomeno.
Questi numeri, che fino a poco tempo fa sembravano scenari fantascientifici, sono oggi frequenze reali, destinati a ripetersi con sempre maggiore regolarità nel meteo estivo italiano.
Il forno africano: ecco cosa alimenta il caldo estremo
Alla base di queste temperature record c’è un insieme micidiale di fattori meteorologici. Gli anticicloni subtropicali africani, ormai sempre più frequenti e persistenti, bloccano l’arrivo delle perturbazioni atlantiche, creando una cupola di alta pressione che intrappola il calore sull’intera penisola italiana.
Il terreno, secco e privo di umidità, non riesce a disperdere l’energia solare attraverso l’evaporazione, trasformando ogni raggio di sole in accumulo termico. L’effetto è amplificato dalla scarsa ventilazione e dal basso albedo del suolo arido, che accentuano il riscaldamento locale, trasformando molte aree in forni atmosferici a cielo aperto.
Le città italiane e il meteo notturno: temperature tropicali anche dopo il tramonto
Le aree urbane, da Roma a Milano, da Napoli a Firenze, sono sempre più soggette all’effetto isola di calore, un fenomeno che rende le notti cittadine insopportabili. Le temperature minime si mantengono oltre i 26 °C, anche durante le ore notturne, con scarti fino a 5 °C rispetto alle zone rurali circostanti.
Questo surriscaldamento notturno, rilevato costantemente nel triennio 2022‑2024, non è soltanto un problema di comfort: rappresenta una minaccia diretta per la salute, soprattutto per anziani, bambini e categorie vulnerabili, aggravando le patologie croniche e aumentando il rischio di mortalità.
Il meteo di aprile 2025 segna già l’inizio dell’estate
L’attuale primavera 2025 ha mostrato segnali inequivocabili di un’estate in anticipo. Il mese di aprile è stato teatro di temporali improvvisi, grandinate intense e acquazzoni violenti, manifestazioni di un clima instabile e nervoso, sempre più incline agli eccessi anche nelle stagioni di transizione.
Le proiezioni meteo per Maggio 2025 indicano un ritorno deciso dell’anticiclone africano, che potrebbe imporre temperature superiori alle medie stagionali già dalla prima settimana del mese, spalancando le porte a un’estate afosa e anticipata.
Estate come in Africa: il futuro del meteo italiano
Secondo gli scenari delineati dall’IPCC, il Mediterraneo si sta riscaldando il doppio più velocemente rispetto alla media globale. Questo significa che temperature superiori ai 50 °C in Italia potrebbero presto diventare la norma estiva, e non più l’eccezione.
Il meteo estivo italiano del futuro potrebbe somigliare sempre di più a quello delle regioni del Maghreb, con un impatto devastante su agricoltura, risorse idriche e qualità della vita.
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