Con l’arrivo di marzo, l’avvicinarsi dell’ora legale segnerà un ulteriore passo verso la bella stagione, complice il progressivo allungamento delle giornate. Il cambio d’ora avverrà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, quando le lancette verranno spostate avanti di un’ora, dalle 2:00 alle 3:00. Se da un lato ciò comporterà una lieve perdita di sonno, dall’altro consentirà di beneficiare di più luce naturale nelle ore serali.
L’alternanza tra ora solare e ora legale è da anni oggetto di discussione, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, dove la variazione della durata del giorno è più marcata e il vantaggio dell’ora legale risulta meno evidente. In Italia, invece, questa pratica continuerà a essere adottata, grazie ai suoi effetti positivi in termini di risparmio energetico e gestione dell’illuminazione naturale.
Meteo fine marzo: il vortice polare potrebbe cedere
Quest’anno, il passaggio all’ora legale potrebbe coincidere con un evento atmosferico di rilievo. Le ultime proiezioni indicano un possibile indebolimento del vortice polare, già in difficoltà da diverse settimane. Se questa tendenza dovesse proseguire, si potrebbe verificare un fenomeno di stratwarming, ovvero un improvviso riscaldamento della stratosfera, in grado di disgregare il vortice polare.
Uno scenario simile potrebbe tradursi in una vera e propria irruzione di aria gelida artica, con ripercussioni dirette su gran parte dell’Europa e dell’Italia. Invece di un classico clima primaverile più mite, il nostro Paese potrebbe trovarsi di fronte a una ondata di freddo tardivo, caratterizzata da un drastico abbassamento delle temperature e dal ritorno di condizioni invernali su molte regioni.
Freddo, neve e temporali: gli effetti di una possibile irruzione artica
Se questa evoluzione atmosferica dovesse concretizzarsi, le conseguenze potrebbero essere rilevanti. L’afflusso di aria fredda potrebbe determinare un crollo termico, portando temperature sotto la media stagionale, soprattutto al Centro-Nord. In queste aree, non si escludono nevicate a quote collinari o episodi di graupel, ovvero neve tonda, più frequente rispetto ai classici fiocchi nei mesi primaverili.
L’incontro tra l’aria gelida e le temperature più miti della stagione potrebbe inoltre favorire la formazione di temporali violenti, con piogge abbondanti e, localmente, grandinate intense. Il rischio di eventi estremi risulterebbe particolarmente elevato sulle regioni esposte alle correnti fredde da nord-est, come il versante adriatico, dove il contrasto termico potrebbe alimentare fenomeni particolarmente intensi.
Un inizio di primavera dal sapore invernale
Lo scenario che si prospetta è decisamente insolito: mentre il passaggio all’ora legale segna simbolicamente l’avvicinarsi della stagione calda, l’Italia potrebbe invece essere investita da un nuovo colpo di freddo invernale.
Un cambiamento meteo così repentino potrebbe influenzare la vita quotidiana e le abitudini di chi si aspettava un clima più mite per l’inizio della primavera. L’eventualità di dover affrontare un’ondata di gelo tardivo in un periodo dell’anno normalmente caratterizzato da un graduale riscaldamento evidenzia l’imprevedibilità del meteo, capace di riservare sorprese anche nei momenti di transizione stagionale.
Nei prossimi giorni e settimane sarà fondamentale monitorare l’evoluzione atmosferica, per comprendere se questa tendenza meteo a lungo termine troverà conferma o subirà variazioni.
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