Meteo estremo nel Centro-Sud Italia: il caldo africano ridisegna il nostro clima

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Meteo estremo nel Centro-Sud Italia: il caldo africano ridisegna il nostro clima

Negli ultimi anni, il meteo ha subito una trasformazione radicale nel Centro e soprattutto nel Sud Italia, dove sempre più frequentemente il termine “fenomeni estremi” è sinonimo di ondate di calore fuori scala. A testimoniare questa tendenza ci sono regioni come la Sardegna e la Sicilia, ormai divenute simboli del nuovo volto meteorologico del Mediterraneo.

Durante i mesi estivi più roventi, questi territori si trasformano in veri e propri inferni climatici, con temperature che raggiungono soglie paragonabili a quelle registrate in Tunisia o Algeria. Il continuo incremento del caldo estremo è strettamente connesso alla particolare posizione geografica di queste aree, a ridosso del continente africano, nonché alla presenza sempre più persistente di aree di Alta Pressione di matrice subtropicale, accompagnate da geopotenziali anormalmente elevati e da un drastico calo delle precipitazioni.

 

I 48,8°C di Floridia nel 2021: l’urlo del meteo estremo

Un evento destinato a rimanere impresso nella memoria meteorologica europea è avvenuto l’11 agosto 2021: il piccolo comune di Floridia, in provincia di Siracusa, ha registrato una temperatura massima di 48,8°C. Una misura da record, validata ufficialmente dalla World Meteorological Organization, che ha polverizzato ogni precedente primato europeo.

Questo valore non rappresentò soltanto un dato eccezionale: fu la chiara manifestazione di un cambiamento profondo, con il profilo climatico del Mediterraneo che evolveva verso scenari sempre più torride e rischiosi. Gli effetti furono tangibili non solo sugli ecosistemi naturali, ma anche sulla salute pubblica, portando a livelli di criticità inediti per la storia climatica del continente.

Con quei 48,8°C, l’Italia si avvicinò pericolosamente alla soglia simbolica dei 50 gradi, un limite che fino a pochi anni fa sembrava impossibile da sfiorare in Europa.

 

Il luglio 2023: la Sardegna sfiora il limite climatico

Non meno impressionante fu quanto accaduto nel luglio 2023. La Sardegna, già da tempo considerata una delle regioni più vulnerabili, visse settimane di caldo infernale. Località come Jerzu e Lotzorai, situate nel cuore dell’Ogliastra, toccarono punte di 48,2°C, superando persino i primati storici stabiliti nell’estate torrida del 1983.

Quel luglio fu caratterizzato da un duello climatico estremo: mentre il Sud Italia bruciava sotto la pressione delle ondate africane, il Nord veniva flagellato da bombe d’acqua e tempeste di grandine fuori misura. Un quadro meteo complesso che lasciò un segno profondo nella memoria collettiva.

Non solo Jerzu e Lotzorai: molte altre località sarde riscrissero il loro massimo storico, confermando la crescente vulnerabilità della Sardegna ai fenomeni meteo più estremi.

 

Meteo nel Mediterraneo: la Spagna e la Grecia sull’orlo dei 50 gradi

Le temperature record registrate in Italia nel 2021 e 2023 hanno acceso i riflettori anche su altre aree del Mediterraneo. In particolare, gli esperti hanno sottolineato come condizioni simili avrebbero potuto portare a superare i 50°C in paesi come la Spagna meridionale o l’area attorno ad Atene, in Grecia.

La morfologia di queste regioni, unitamente alla loro esposizione ai venti caldi provenienti dal Sahara, le rende estremamente sensibili agli afflussi di aria rovente. Inoltre, sia la Spagna che la Grecia soffrono di fenomeni di siccità ancora più marcati rispetto alla Sicilia e alla Sardegna, aumentando il rischio di eventi estremi come incendi e desertificazione.

In entrambe le occasioni, l’epicentro del caldo si collocò comunque nel Sud Italia, a testimonianza della centralità delle nostre regioni meridionali nei nuovi scenari meteo globali.

 

Il Sud Italia nella morsa del caldo record: un futuro già scritto

Le proiezioni climatiche offrono uno sguardo inquietante su ciò che potrebbe accadere nei prossimi decenni. Già entro la fine del XXI secolo, modelli meteorologici avanzati indicano che il Centro-Sud Italia sarà tra le aree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico.

Regioni come la Puglia, la Sicilia e la Sardegna potrebbero affrontare estati dominate da temperature costantemente superiori ai 45°C, accompagnate da periodi di siccità estrema e incendi boschivi sempre più devastanti. Uno scenario che, purtroppo, sembra ormai passare da ipotesi teorica a realtà concreta.

Senza un intervento deciso e globale per mitigare l’impatto del riscaldamento atmosferico, il nostro Sud rischia di trasformarsi in una vera e propria area semi-desertica, modificando per sempre il nostro modo di vivere, coltivare e abitare questi territori.

 

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