Meteo di maggio e giugno: l’instabilità climatica ridefinisce l’estate italiana

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Meteo di maggio e giugno: l’instabilità climatica ridefinisce l’estate italiana

Negli ultimi anni, il meteo primaverile ed estivo ha vissuto una trasformazione profonda, soprattutto tra maggio e giugno, mesi che fino a poco tempo fa rappresentavano un passaggio graduale verso l’estate stabile. Oggi, invece, la transizione è segnata da fenomeni di crescente instabilità, da eventi estremi sempre più frequenti e da nuove minacce meteorologiche che modificano radicalmente il nostro modo di percepire la stagione calda.

 

Da maggio instabile a giugno turbolento: come cambia il meteo

Una volta, il mese di giugno era sinonimo di stabilità atmosferica: l’anticiclone delle Azzorre garantiva settimane di sole e cieli sereni nel Mediterraneo centrale. Questo scenario appartiene ormai al passato. Il maggio moderno è diventato il mese della variabilità estrema, mentre giugno ha assunto il volto di un’estate instabile, spesso dominata da:

anticicloni africani che innescano ondate di calore improvvise;
infiltrazioni fredde atlantiche che danno vita a supercelle temporalesche;
elevata umidità nei bassi strati atmosferici che alimenta downburst, nubifragi e grandinate di dimensioni eccezionali.

I dati raccolti da Copernicus e dalle analisi ERA5 mostrano che i temporali estivi in Italia sono aumentati del 23% negli ultimi 20 anni, con una particolare incidenza tra la fine di maggio e la prima decade di luglio.

 

Firenze: città simbolo della vulnerabilità meteo in primavera avanzata

Tra le tante città italiane, Firenze si presenta come un esempio emblematico della nuova vulnerabilità urbana ai fenomeni meteorologici estremi di maggio e giugno.

 

Una città incastonata in una conca

Il centro abitato di Firenze si sviluppa in una conca naturale, circondata dalle colline di Fiesole, Settignano e Impruneta. Questa conformazione geografica esalta la convezione termica: durante le giornate primaverili più calde, l’aria calda tende a risalire dai fondovalle, favorendo la formazione di cumulonembi temporaleschi che spesso si bloccano sulla città.

Già quando il termometro supera i 24°C nelle prime ore del pomeriggio, si possono attivare celle temporalesche locali che colpiscono i diversi quartieri in modo asimmetrico e improvviso.

 

I quartieri più esposti e le criticità idrauliche

Zone come Novoli, Careggi, Isolotto e Gavinana risultano tra le più vulnerabili, a causa di:

sistemi fognari sottodimensionati rispetto all’aumento dell’intensità delle precipitazioni;
impermeabilizzazione crescente del suolo dovuta alla massiccia urbanizzazione recente.

Nel maggio 2023, un singolo temporale supercellulare riversò oltre 80 mm di pioggia in appena 90 minuti, paralizzando la città: treni bloccati nella stazione di Santa Maria Novella, sottopassi allagati lungo viale Belfiore, blackout diffusi tra Campo di Marte e Rovezzano.

Secondo Météo-France, l’aumento dei cosiddetti “rain bombs” è uno degli effetti più chiari della tropicalizzazione del clima europeo. Oggi Firenze è annoverata tra le principali città “hotspot” a rischio, al fianco di Madrid, Marsiglia, Belgrado e Bologna.

 

Giugno e l’anticiclone africano: il nuovo volto dell’estate

Con l’arrivo di giugno, il quadro meteo cambia ancora: a dominare la scena è spesso l’anticiclone subtropicale africano. I suoi effetti sono evidenti:

temperature che superano agevolmente i 33°C già nella prima metà del mese;
elevati tassi di umidità che rendono il caldo opprimente;
assenza quasi totale di ventilazione naturale, che favorisce lo sviluppo di temporali autorigeneranti.

A partire dal 2020, i picchi termici di giugno hanno superato mediamente quelli di luglio, un segnale inequivocabile di un clima subtropicale in piena espansione anche alle nostre latitudini.

Quando le masse di aria calda incontrano infiltrazioni più fresche provenienti dall’Atlantico, il contrasto termico genera squall lines, sistemi convettivi a mesoscala e linee temporalesche lineari di grande intensità, capaci di provocare danni ingenti in poche ore.

 

Dal clima primaverile a quello subtropicale: un cambiamento irreversibile?

Il meteo di maggio e giugno riflette fedelmente la metamorfosi in atto: il clima italiano, tradizionalmente temperato, sta diventando sempre più instabile e tropicalizzato, caratterizzato da:

lunghi periodi di siccità interrotti da violenti temporali;
eventi estremi localizzati ma devastanti;
temperature elevate precoci e persistenti.

 

Questa nuova realtà impone sfide enormi non solo ai servizi meteorologici, ma anche agli urbanisti, agli ingegneri idraulici, agli agricoltori, ai gestori di emergenze e agli stessi cittadini.

Le flash floods primaverili non sono più eventi eccezionali: sono parte integrante di un ciclo meteo alterato che richiede strategie nuove di previsione, adattamento e mitigazione.

Il recente report della World Meteorological Organization (WMO), “State of the Global Climate”, conferma che l’area del Mediterraneo sta attraversando una fase di rapida transizione climatica, con un aumento del 30% della frequenza di eventi meteo estremi tra fine aprile e metà giugno.

 

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