Già entro la prima metà di Giugno i termometri potrebbero toccare i 35°C, soprattutto nelle aree interne e lontane dall’influsso mitigatore del mare. Roma, Firenze, Perugia e Bologna, ad esempio, rischiano di vivere un inizio mese bollente, con giornate soleggiate e notti sempre più afose. Le alte pressioni di matrice subtropicale, spinte dal continente africano, sembrano voler conquistare stabilmente il bacino centrale del Mediterraneo, innescando un caldo estivo tipico di luglio, ma con quasi un mese di anticipo.
Anticiclone africano protagonista: stabilità e caldo senza tregua
A dominare la scena sarà ancora una volta l’Anticiclone africano, figura sinottica sempre più presente nelle estati italiane. Il suo movimento verso nord determinerà la formazione di un blocco atmosferico sopra il Centro-Sud, caratterizzato da cieli limpidi, assenza di precipitazioni e un progressivo accumulo di calore.
Questa configurazione ostacola la ventilazione e la formazione di nubi, facendo salire le temperature al suolo e in mare, con effetti visibili anche sul microclima delle zone costiere. La compressione dell’aria nei bassi strati, causata dall’alta pressione, impedirà il ricambio termico e favorirà un surriscaldamento anomalo del territorio. Si tratta di un pattern atmosferico ormai familiare, già vissuto nel giugno 2024, e destinato a ripetersi.
Nord Italia sotto tiro: temporali intensi e instabilità pomeridiana
Situazione completamente diversa al Nord Italia, dove il meteo dovrebbe mantenersi molto più dinamico e instabile. Le proiezioni indicano un mese soggetto a ripetuti afflussi di aria atlantica, in grado di scavalcare le Alpi e irrompere sulla Pianura Padana, portando con sé temporali frequenti, spesso violenti.
Nel pomeriggio e in serata, le zone pedemontane e pianeggianti potrebbero essere teatro di casi di maltempo estremo, con cumulonembi in rapida formazione, piogge torrenziali, grandinate improvvise e raffiche di vento. Questi fenomeni, difficilmente prevedibili a lungo termine, rientrano sempre più nella nuova normalità climatica del Nord, in un contesto stagionale che fatica ad abbandonare le caratteristiche primaverili.
L’ombra della Niña: meno pioggia al Sud, più rischi al Nord
Non va trascurata l’influenza di La Niña, il fenomeno oceanico che condiziona le dinamiche atmosferiche globali. Secondo le proiezioni, La Niña continuerà a favorire la formazione di blocchi anticiclonici sull’Europa occidentale e sul Mediterraneo, con siccità prolungata e temperature elevate sulle regioni centro-meridionali.
Al contrario il Nord Italia rimarrà in una zona di scontro tra masse d’aria calda e perturbazioni fresche atlantiche, aumentando la probabilità di fenomeni convettivi e contrasti termici intensi. Una divisione netta che ci riporta alla memoria quanto accaduto nel giugno dell’anno scorso, confermando un trend climatico ormai consolidato.
L’Italia spezzata tra estate piena e primavera ritardata
Giugno 2025 potrebbe quindi rappresentare l’ennesimo capitolo di un’Italia divisa dal meteo. Sud e Isole Maggiori in pieno clima estivo, con caldo torrido e assenza di pioggia, mentre Nord e Nordest vivranno una transizione climatica irrequieta, fatta di piogge improvvise e instabilità marcata.
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