La scena meteo è ora dominata da una circolazione ciclonica in quota, alimentata da aria fredda in discesa dalle alte latitudini atlantiche. Questo afflusso freddo ha innescato una fase meteorologica altamente dinamica e perturbata, con ripercussioni evidenti soprattutto sul comparto centro-occidentale del continente.
La saccatura atlantica spinge le perturbazioni verso l’Italia
Il nuovo assetto meteo è segnato dalla presenza di una profonda saccatura atlantica che, estendendosi dall’Oceano Atlantico nord-orientale verso l’entroterra europeo, sta alimentando una lunga serie di perturbazioni cicloniche. Queste strutture depressionarie, particolarmente attive e persistenti, stanno trasportando verso il cuore del Mediterraneo centro-occidentale un flusso continuo di correnti sud-occidentali estremamente umide.
Questa massa d’aria instabile si sta già manifestando in maniera evidente su buona parte della Penisola italiana, specialmente lungo le regioni settentrionali e sul versante tirrenico centrale, dove i rilievi come Alpi e Appennini stanno fungendo da innesco per fenomeni anche violenti.
Corridoio ciclonico attivo sull’Italia: rischio di piogge e temporali intensi
L’Italia si trova attualmente all’interno di un corridoio depressionario ben strutturato che sta determinando un calo della pressione atmosferica su larga scala. Questo scenario rende il Paese particolarmente vulnerabile all’arrivo di sistemi perturbati carichi di umidità e potenzialmente in grado di generare fenomeni meteorologici estremi.
Nella fase compresa tra il 14 e il 16 Aprile, si prevede un’escalation dell’instabilità meteo, con rovesci sparsi, temporali localizzati e precipitazioni a tratti violente. Le ore centrali e pomeridiane saranno le più esposte ai fenomeni più intensi, con particolare attenzione rivolta al Nord Italia e alle aree interne del Centro.
L’Anticiclone delle Azzorre si ritira: l’inverno torna protagonista al Nord
Dopo un periodo caratterizzato da giornate miti e soleggiate, la Primavera meteorologica cede il passo a un tipo di tempo più invernale, causato dalla ritirata dell’Anticiclone delle Azzorre verso l’oceano. Al suo posto, una vasta saccatura oceanica si sta impossessando del Mediterraneo occidentale, riportando condizioni di maltempo diffuse e un netto raffreddamento dell’aria.
Le temperature massime subiranno una significativa flessione, attestandosi su valori inferiori alla media stagionale: 12-15°C al Nord e 16-18°C al Centro. I cieli si presenteranno per lo più coperti, con un’atmosfera grigia e umida, mentre i venti meridionali, spesso sostenuti, agiteranno in particolare le coste tirreniche.
Modelli stagionali in allarme: l’Estate 2025 potrebbe essere instabile
I segnali che giungono dai modelli climatici stagionali mostrano una possibile evoluzione meteo anomala anche nei mesi a venire. L’Estate 2025, in base alle attuali proiezioni, potrebbe risultare meno stabile del consueto, con frequenti oscillazioni bariche tra fasi calde e momenti di maltempo, soprattutto tra Giugno e Luglio.
Questa tendenza sembra coerente con l’attuale andamento della Primavera 2025, che mostra una marcata variabilità e una forte componente dinamica, elementi che in passato hanno spesso anticipato Estati più mosse, ma non per questo meno afose.
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